in

Special Ducati Scrambler

Tempo di lettura: 3 minuti

Ducati Scrambler Hondo GrattanScrambler colpisce, affascina, sprona il cervello alla ricerca di un qualcosa di ancora più speciale, di ancora più unico.

In occasione del MotorBike Expo di Verona sulla base delle tre versioni ufficiali dello Scrambler proposte dalla Ducati, ecco intervenire tre noti preparatori a livello mondiale in grado di dare ancora una volta quel tocco di manualità, di umanità, di estro ad una moto che sin dal suo debutto, fa parlare di se.

E così alla Deus Ex Machina di Milano è stata affidata una Scrambler Full Throttle, alle Officine Mermaid di Milano una Scrambler Urban Enduro ed a Mr. Martini di Verona una Scrambler Classic.

Il risultato lo potete ammirare da vicino al Salone o vederlo in queste foto, da parte nostra ancora una volta appoggiamo tutto ciò che rende una moto realmente una Special, creazioni che non sono dei semplici copia/incolla degli accessori dei cataloghi ma nascono dalla genialità e dalla manualità di professionisti che con la loro abilità riescono a dare vita ad un oggetto!

Filippo Bassoli – AD di Deus Italy: “Lo Scrambler lo aspettavamo da qualche tempo: nel 2010 provammo la guida di traverso nella pista di trotto di Harold Park a Sydney, con gli amici di Ducati ed in quella occasione ci giurammo che presto sarebbe nata una Deus su una loro base. Oggi grazie allo Scrambler è successo: finalmente ci siamo trovati davanti ad una moto dalle forme di chiara ispirazione retrò, ma con un DNA ed una tecnica da vera motocicletta. Caratteristiche che hanno permesso ad Emanuele e Peter di lavorare di “pancia”, specialmente dopo essersi trovati di fronte alla moto ed averla spogliata scoprendo un telaio molto bello. Da qui è nato il progetto, frutto di idee più libere e innovative, dove la parte regina della moto è riservata al bodywork in alluminio, con all’estremità il codone in pezzo unico e la tabella porta numero e faro ispirata alle moto da Speedway. Ma a completare il progetto ci sono anche il parafango asimmetrico e tanti piccoli dettagli come il posizionamento del filtro conico nel telaio, il freno a disco e ovviamente lo scarico dedicato. Il nome è invece opera di Carby, direttore creativo di Deus Australia che in questi giorni era a Milano e ha visto il progetto quasi concluso e se ne è innamorato: Hondo Grattan, il cavallo che ha vinto tutto sul circuito di Harold Park, e chissà che un giorno non troppo lontano la nostra moto finisca a girare su quell’ovale”.

Nicola Martini – Customizer Mr. Martini : “Ho deciso di partecipare a questo progetto perché mi affascinava molto l’idea di lavorare con questo marchio italiano ma soprattutto di lavorare con questo team “Scrambler”, team giovane, dinamico, easy. Grazie alla versatilità di questa moto ho pensato di stravolgerne il concetto di base, da Scrambler a Cafe Racer. Lo stile richiama un design più americano che anglosassone viste anche le radici del progetto originale Scrambler degli anni settanta. Sebbene lo stile sia Cafè Racer questa moto ha un mix di elementi che la rendono unica. Infatti su particolari come lo scarico alto e le gomme tassellate è rimasto il concetto di Scrambler. Da questa fusione nasce anche il nome della nostra moto: S. C. R. – Scrambler Cafè Racer. Abbiamo sostituito il cupolino, il codone posteriore, lo scarico completo, i supporti pedane e manubrio, il mono ammortizzatore posteriore, e ovviamente abbiamo dato un nuovo colore. Lo Scrambler Cafè Racer è in total black, colore ripreso anche per sella, sottocoda e coperchi della distribuzione”.

Dario Mastroianni – Customizzatore Officine Mermaid: “Abbiamo deciso di customizzare lo Scrambler Ducati perché ci è sembrata fin da subito una moto italiana reversibile dal gusto special e l’abbiamo realizzata con lo stile inconfondibile di Officine Mermaid rendendola più “grezza”, spartana ed essenziale. L’abbiamo chiamata Scratch, dall’inglese graffiato, rovinato. E lo si vede subito dal serbatoio, che abbiamo sverniciato e trattato a mano, un procedimento che riserviamo solamente alle nostre moto più esclusive. I parafanghi, in ferro, sono stati lasciati grezzi, come noi, e spazzolati a mano in officina e poi abbiamo lasciato sulla moto solo l’essenziale: ciò che non serviva è stato eliminato. Anche lo scarico, ad esempio, deriva da quello originale ma è stato ridotto al minimo. All’anteriore abbiamo scelto una forcella a steli tradizionali con cerchio anteriore da 21″ a pianta larga e posteriore da 18″, mentre sella e manopole sono state realizzate in pelle verde vintage, ispirate fortemente allo stile “western”. La nostra Scratch ha poi un faro anteriore di profondità tipo “rally”, faretto spot laterale”.

A Portimao test conclusi per il Team Aprilia-Red Devils Superbike

Porsche alla Winter Marathon 2015