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Zona Arancione Regole – Cosa si può fare e cosa cambia

Al fine di contenere la pandemia da Coronavirus la zona arancione prevede diverse regole, vediamo quali

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Zona Arancione è una disposizione che cambia regole e modi di vivere per diverse regioni, un cambio imposto dall’Istituto Superiore di Sanità, con decreto del Ministro della Salute.

Le decisioni sono state prese in base al leggero rialzo dell’indice RT che sfiora quasi la soglia di rischio 1, attestandosi a 0,99: da qui un nuovo cambio per qualche regioni che passano in zona arancione

Cambiano colore passando in zona arancione l’Emilia Romagna, la Campania ed il Molise

Zona Arancione Regole

Sono queste tre regioni che da gialle diventano arancio che così si aggiungono a Sicilia, Umbria, Abruzzo, Toscana, Liguria, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano.

In zona gialla restano invece Lazio, Piemonte e Lombardia.

Non sono state individuate regioni  “rosse”  ma solo delle aree in cui le restrizioni saranno più dure , come le province di Perugia e Terni che vanno ad aggiungersi alle province di Pescara e Chieti e ad alcuni Comuni della Lombardia e cioè Viggiù, Mede, Castrezzato, Bollate e nel Comune di Roccagorga, nel Lazio.

Si era ipotizzato nelle ore immediatamente precedenti la decisione dell’ISS di una possibile zona “bianca” o “free Covid” per la Valle d’Aosta ma ciò non è avvenuto e si spera che questa Regione, come la Sardegna, possano diventare “bianche” la prossima settimana.

Ma cosa si può fare in zona “ gialla”? Secondo le regole in vigore in zona gialla si può uscire liberamente e spostarsi all’interno della regione, fare sport, andare al ristorante a pranzo e vedere amici e parenti nel limite di 2 persone al massimo e una sola volta al giorno.

In zona gialla, come nelle altre, vale la regola del coprifuoco dalle 22.00 alle 5.00 e non si può uscire dai confini regionali fino al 25 febbraio se non per motivi di salute, lavoro e necessità .

Anche in zona gialla è necessaria l’autocertificazione, specie per gli spostamenti fuori dalla regione e per uscire durante il coprifuoco, per motivi di salute, lavoro e casi di necessità e urgenza.

Chi dichiara il falso rischia la denuncia penale  e pene più gravi  per effetto dell’articolo 495 del Codice penale.

Nelle zone arancione la mobilità è libera tra le ore 5.00 e le 22.00 solo entro i confini del proprio Comune, o, nel caso dei residenti nei centri che contano meno di 5mila abitanti, entro 30 chilometri di distanza anche fuori provincia o fuori regione ma con l’esclusione del proprio capoluogo.

Per spostarsi nella notte servirà autocertificare comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Bar, pasticcerie, gelaterie e ristoranti non possono ricevere clienti se non per il tempo necessario al ritiro dei prodotti d’asporto, possibile senza restrizioni dalle 5 alle 18 e, fino alle 22, solo per le attività diverse dai bar non provvisti di cucina e dai commercianti al dettaglio di bevande.

I negozi restano tutti aperti, ma nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi i centri commerciali.

Nel fine settimana, dunque, sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Nella zona rossa ci si può muovere dalle 5 alle 22 soltanto per “comprovate esigenze”, cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all’interno del proprio comune.

È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio, ma chi deve accompagnare i figli a scuola può farlo.

Anche nelle zone rosse sarà possibile andare a casa di amici e parenti in massimo due persone con esclusione dei  minori di 14 anni e i disabili, ma solo all’interno del proprio territorio comunale. Vengono chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole.

Sono aperti anche parrucchieri e barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici.

Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie.

Nelle regioni rosse rimangono chiuse palestre, piscine e circoli, tranne quelli dove si allenano sportivi professionisti.

Vietato anche praticare pesca dilettantistica o sportiva, così come la caccia.

Sospese tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale, così come gli allenamenti.

Si può fare sport “esclusivamente all’aperto e in forma individuale” e in prossimità della propria abitazione, sempre con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.

Giuseppe Lasala

Scritto da Giuseppe Lasala

Manager con svariata esperienza nel settore contabile ed amministrativo, da sempre appassionato di motori, segue per ReportMotori il segmento automotive e tutto ciò che concerne il lancio di nuove proposte.

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