La crisi del settore auto e gli effetti economici del lockdown causato dalla pandemia del Coronavirus .
La situazione sanitaria italiana ed il conseguente necessario lockdown per impedire al Coronavirus di dilagare, con il blocco di tutto l’apparato produttivo italiano, si sono abbattuti sul mercato automobilistico di marzo, azzerandolo quasi del tutto, con una flessione dell’85,6% ed appena 28.000 auto immatricolate nel mese.
Questa è una anticipazione, in attesa dei dati ufficiali che saranno forniti dal Ministero dei Trasporti, resa nota da Michele Crisci, presidente di Unrae, associazione che riunisce le Case costruttrici straniere.
Altrettanta preoccupazione è stata manifestata da Adolfo De Stefani Cosentino, Vice Presidente di Federauto, – Federazione dei concessionari auto – che ha affermato : “ C’è da aspettarsi che fra marzo ed aprile il mercato auto possa perdere 350.000 pezzi ed un possibile calo del 60% su base annua ove dovessero permanere i provvedimenti attualmente in vigore. Tutto questo è molto preoccupante per la tenuta del sistema occupazionale delle concessionarie: nel 2007-2019, di fronte ad un calo del 23,2%, persero il lavoro circa 30.000 addetti”.
Guardando ai prossimi mesi Crisci continua ad affermare che nel migliore dei casi si “prevede la chiusura delle attività fino a tutto maggio, per poi avere una riapertura a giugno, con un mercato che recupera gradualmente nella seconda metà dell’anno. Se così accadrà, il mercato 2020 si chiuderà a 1,31 milioni di auto, ritornando alla crisi di 10-12 anni fa”. Uno scenario peggiore, afferma Crisci “prevede la chiusura fino a luglio, con una ripartenza vera a settembre e una recessione generale più lunga, con un consuntivo di un milione di auto nuove a fine anno”.
Ed ecco quindi la necessità di contromisure e per il mantenimento dei posti di lavoro e per immettere liquidità nelle aziende che da Crisci viene così esplicitata nel messaggio rivolto all’Esecutivo: “È necessario che il governo pensi a un piano di protezione affiancato a un piano di stimoli per il settore. Nei prossimi 18-24 mesi sono necessari circa 3 miliardi di euro per garantire la ripartenza del mercato dell’auto in Italia. Nella cifra sono compresi incentivi, defiscalizzazione, adeguamento fiscale e aiuti al livello industriale”.
Dello stesso pensiero è il Vice Presidente di Federauto che ha dichiarato:” abbiamo richiesto al Presidente del Consiglio ed al Parlamento alcune modifiche al Decreto Cura Italia per mettere tutte le nostre aziende, piccole, medie e grandi che siano, nella condizione di accedere alla liquidità – il bisogno più urgente – necessaria per traguardare questo momento di grandissima difficoltà”.
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