Marc Marquez vince in Australia e segna grande risultato per la conquista del titolo.
Marc Marquez precede sul traguardo Valentino Rossi e Maverick Viñales (Movistar Yamaha MotoGP). Si rivede Andrea Iannone (Suzuki Esctar). Ad Andrea Dovizioso (Ducati Team) non riesce l’impresa.
Gara spettacolare come da copione a Phillip Island: dall’inizio è un continuo cambio di posizioni e duelli senza esclusione di colpi con le Yamaha che lottano tra di loro; sfida allargata a Iannone, e Marquez indisturbato fa il vuoto verso venticinque punti d’oro staccando ora Dovizioso di 33 lunghezze.
Le condizioni climatiche sembrano essere stabili dopo la pioggia della mattinata, il cielo si coprirà ma le precipitazioni non torneranno. Dalla pole position parte proprio Marquez, primo anche del warm up.
L’avvio del talento di Cervera è ottimo; da subito è tra i protagonisti della bellissima lotta di testa. Comanda la corsa per poi cederla alle Yamaha ufficiali e alla satellite di Johann Zarco (Monster Yamaha Tech 3). Marquez resta al terzo posto e risale, a meno sette giri dalla fine è davanti a tutti e, approfittando della sfida tra le M1, allunga fino a oltre due secondi di vantaggio sugli inseguitori chiudendo a + 1,7s e portando il suo bottino a 269 punti.
Nei primi, da subito, Rossi. Il Dottore inizia la gara dalla settima casella ma il suo recupero è eccezionale. Sale al comando seguito dal collega di box Viñales ma fa un errore alla curva 4 e perde il primo posto; resta comunque vicino e pronto al finale di fuoco. Valentino risale al comando al quattordicesimo giro e prova ad allungare, è l’unico le mescole medie e la sua lotta con Zarco e Viñales è senza quartiere. Le tre Yamaha escono fianco a fianco dall’ultima curva e ha la meglio il numero 46 nella scia di Marquez
Viñales resta al quarto posto e preparandosi giro dopo giro alla bagarre. Tiene la posizione fino alla lotta con Marquez in rimonta ma, dopo un contatto, perde posizioni ed è sesto. Recupera nel finale e ha il passo per il podio. Sfida Rossi e Zarco e sulla retta finale ha la meglio sul transalpino. Sono sedici punti e resta terzo in campionato (250).
La gara di Zarco è quella che forse dà le emozioni più forti. Il rookie parte bene dalla prima fila e lotta subito con i piloti davanti. Al nono giro sale al comando, perde la posizione ma la recupera altre volte prima di restare agganciato alla lotta per il podio. Per tutta la corsa Zarco è protagonista di attacchi energici ma sul finire non sembra avere lo spunto e cede alle due M1 ufficiali, è escluso dal podio.
Bella prova di Iannone che però non raccoglie un risultato meritato. The Maniac perde posizioni in avvio e si attesta al settimo posto. Con il passare delle tornate recupera e lotta con Cal Crutchlow (LCR Honda) per il sesto posto avendo la meglio sul britannico. Iannone ricuce sui fuggitivi e a meno quindici dalla fine è vicino alla M1 di Viñales. Prova a giocarsi il podio ma perde contatto e chiude come sesto alle spalle di Crutchlow.
La delusione più grande della giornata è quella di Dovizioso. Il forlivese, partito dalla quarta fila, prova il recupero ma nelle fasi iniziali va largo e perde contatto con il gruppo davanti. Prova un recupero che non riesce e resta a metà del gruppo senza ritmo. Termina come tredicesimo alle spalle di Dani Pedrosa (Repsol Honda) e vede allontanare Marquez in classifica generale dove ora è a 236 punti. Non bene nemmeno Danilo Petrucci (Octo Pramac Racing) che, partito dalla sesta fila sulla griglia di partenza, chiude come ventunesimo.
Inizio fulmineo di Jack Miller che a metà del primo passaggio infila Marquez. Perde posizioni dopo aver condotto la corsa ma resta nella sfida di testa per poi defilarsi e terminare come settimo davanti ad Alex Rins (Suzuki Ecstar) e a Pol Espargaro (Red Bull KTM Ajo).
Caduta di Aleix Espargaro (Aprilia Racing Team Gresini) alla curva Doohan quando era impegnato nell’inseguimento dei cinque di testa.
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