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Clover Plug & Play

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Un gilet che ruba il nome al linguaggio informatico per estremizzare un semplice concetto “Indossalo e parti”. 
È un capo Clover per la stagione calda… non privo di contenuti tecnici legati alla sicurezza: di serie offre il paraschiena omologato
L’accoppiamento in questo caso non è un componente hardware ma con  il conducente e/o il passeggero di naked, scooter, quad, enduro, tourer… insomma di ogni mezzo a due, tre o quattro ruote utilizzato abitualmente d’estate.
Il Plug & Play è perfetto in tutte quelle situazioni in cui il percorso non è impegnativo. Vanno bene le aree metropolitane, gli spostamenti brevi nei luoghi di vacanza e in tutte quelle situazioni in cui la bassa velocità e l’afa portano a scegliere capi ventilati o addirittura ad indossare t-shirt e paraschiena.
Il gilet di Clover è l’innovativa soluzione al problema, la sicurezza passiva è infatti garantita dal paraschiena omologato CE fornito di serie all’interno del capo, mentre la sicurezza attiva è garantita dall’ampio uso di materiali rifrangenti e tessuti alta visibilità. Il comfort di marcia è infine assicurato dagli ampi pannelli ventilati anteriori e posteriori che sconfiggono anche i climi più torridi.

Caratteristiche tecniche:
• Il Plug & Play è realizzato con tessuto esterno 300 DHT trattato idrorepellente e completamente ventilato grazie alla presenza di aree 3D mesh.
• Il gilet dispone di regolazioni a fondo giacca e all’ampiezza del volume torace.
• Nelle sue cinque tasche frontali trovano posto i piccoli oggetti di utilizzo quotidiano.
• Oltre che con la presenza dell’alloggiamento paraschiena (di serie c’è il Back Pro 3 di Clover), alla sicurezza concorrono gli inserti rifrangenti “high-visibility” presenti su fronte e retro.
• Colorazioni disponibili: grigio/grigio chiaro, nero/nero, nero/giallo

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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