L’equipaggio di Team Vestas Wind è stato messo in salvo nelle prime ore di domenica 30 novembre dopo che la barca danese partecipante alla Volvo Ocean Race si era incagliata su una barriera corallina nell’oceano Indiano costringendo gli otto velisti all’abbandono.
Tutti i nove uomini, otto velisti e l’Onboard reporter del Team Vestas Wind, non hanno riportato danni fisici a seguito dell’incidente, avvenuto nel primo pomeriggio nella zona delle Cargados Carajos Shoals, nel territorio di Mauritius.
Per diverse ore l’equipaggio del Team Vestas Wind è rimasto a bordo della barca la cui parte poppiera ha continuato ad essere investita dalle onde ed era incagliata profondamente nel corallo, con la prua diretta verso il mare aperto. Nella collisione entrambi i timoni si sono rotti e l’equipaggio ha notato un’importante via d’acqua nel compartimento di poppa, che pure era chiuso e stagno.
Verso la mezzanotte il team guidato dallo skipper australiano Chris Nicholson ha abbandonato la barca e ha potuto raggiungere, camminando nell’acqua bassa, un punto sulla barriera dove è stato tratto in salvo da un mezzo della guardia costiera alle prime luci dell’alba, ossia verso le 03.30 UTC (le 03.30 ora italiana). L’equipaggio è poi stato trasportato sulla piccola isola della Íle du Sud, che fa parte delle Cargados Carajos Shoals, conosciuta anche con il nome di St. Brandon e situata a circa 430 chilometri a nord-est di Mauritius.
Gli organizzatori della regata e i responsabili di Team Vestas Wind cercheranno ora di portare l’equipaggio dall’isoletta alla terraferma.
Il Race Control centre di Alicante, in Spagna, ha tenuto costantemente informato il centro di intervento marittimo locale, il Maritime Rescue Co-Operation Centre (MRCC) nel corso dell’intera operazione.
L’equipaggio concorrente di Team Vestas Wind, Team Alvimedica dello skipper statunitense Charlie Enright ha deviato rotta per portarsi in zona e dare l’eventuale assistenza necessaria nell’operazione di recupero, ma è poi stati autorizzato a continuare la regata non appena è stato chiaro che gli uomini di Vestas erano fuori pericolo.
Il navigatore australiano Will Oxley ha comunicato da bordo di Team Alvimedica dicendo: “Tutto bene a bordo, anche se bisogna dire che siamo molto scossi e emotivamente colpiti da quanto è successo. Siamo felici di poter essere stati d’aiuto e che l’equipaggio di Team Vestas Wind stia bene e speriamo di poterli incontrare il prima possibile.”
La preoccupazione del team danese è ora quella di organizzare un’operazione di salvataggio della barca, anche se non è chiara l’entità del danno causato dall’incidente.
Knut Frostad, CEO della Volvo Ocean Race, ha dichiarato che non sono ancora chiare le ragioni per cui l’equipaggio di Vestas ha urtato la barriera corallina ma che questo aspetto verrà esaminato a tempo debito. “Sono molto sollevato dal fatto che tutti e nove i componenti dell’equipaggio stiano bene e che nessuno sia ferito. L’incolumità fisica sempre stata la nostra priorità numero uno, da quando siamo stati informati dell’incidente. Al tempo stesso però sono molto dispiaciuto che l’incidente sia avvenuto a Team Vestas Wind, a Chris Nicholson e al suo equipaggio. E’ una cosa devastante per il team, per la regata e per tutti coloro che sono coinvolti. Sono veramente vicino a Chris e al suo team e mi impegno a continuare a supportarlo.”
Team Vestas Wind è stato l’ultimo a confermare la sua partecipazione alla regata, solo sei settimane prima dell’inizio dell’evento. Tuttavia, lo skipper Chris Nicholson, che aveva ottenuto il secondo posto su Camper e Puma nelle due ultime edizioni, aveva messo insieme un forte equipaggio composto da esperti e da giovani talenti della vela danese. Quando è avvenuto l’incidente si trovavano in quinta posizione e avevano concluso la prima tappa al quarto posto.
“La sicurezza e l’incolumità dell’equipaggio sono state le sole nostre preoccupazioni in queste ore difficili” ha detto Morten Albaek, CEO di Vestas Wind Ocean Racing. “Siamo grati al team di terra della Volvo Ocean Race e all’equipaggio di Alvimedica per il loro aiuto e l’incredibile professionalità dimostrata durante le operazioni di salvataggio. Adesso si occuperemo di stabilire e gestire l’entità del danno alla barca.”
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