La strada dell’energia alternativa al petrolio è tracciata da anni, l’ibrido elettrico sta lentamente ma con efficacia conquistando gli automobilisti ma c’è una casa che continua a credere nell’idrogeno e nella sua enorme capacità di generare energia: la Audi A7 Sportback h-tron quattro è pura realtà!
Riesce a percorrere oltre 500 chilometri grazie alla sua soluzione di trazione, Audi A7 Sportback h-tron quattro è dotata di trazione integrale, con l’asse anteriore e quello posteriore non collegati più meccanicamente ma la ripartizione della coppia è affidata all’elettronica.
Appena un chilogrammetro di idrogeno per percorrere 100 chilometri, la cui energia erogata è pari a quella di 3,7 litri di benzina: grazie alla sua capacità del serbatoio, l’Audi A7 Sportback h-tron quattro riesce a percorrere oltre 500 chilometri !!
Ma il bello consiste anche nel tempo impiegato per ricaricarsi: circa tre minuti, esattamente pari a quello impiegato da un normale motore a combustione!!!
Per quanto riguarda le prestazioni, i 100 km/h vengono coperti in solo 7,9 secondi con una velocità massima pari a 180 km/h e…. con sole poche gocce di acqua dallo scarico, la nuova Audi A7 Sportback h-tron quattro sarà presentata al Salone dell’Automobile di Los Angeles.
“La A7 Sportback h-tron quattro è una vera Audi: sportiva ma al contempo efficiente. Essendo stata progettata come modello e-quattro, la vettura muove tutte e quattro le ruote grazie a due motori elettrici”, spiega Ulrich Hackenberg, Membro del Consiglio di Amministrazione di AUDI AG per lo Sviluppo Tecnico. “Con la concept car h-tron dimostriamo la nostra competenza in fatto di tecnologia delle celle a combustibile. Non appena il mercato e le infrastrutture lo permetteranno, potremo introdurla nella produzione di serie”.
La cella a combustibile nel modello high-tech Audi è montata nella parte anteriore al pari del motore a combustione nella tradizionale A7 Sportback. Poiché convoglia esclusivamente vapore acqueo, l’impianto di scarico è realizzato in materiale plastico leggero.
La cella a combustibile è composta da oltre 300 cellette, collegate insieme. Il cuore di ogni singola cella è la membrana polimerica. Su entrambi i lati di questa membrana si trova un catalizzatore al platino.
Ecco come funziona la cella a combustibile: all’anodo viene fornito idrogeno, che viene scomposto in protoni ed elettroni. I protoni migrano attraverso la membrana verso il catodo, dove reagiscono con l’ossigeno presente nell’aria producendo vapore acqueo. Gli elettroni, invece, forniscono corrente elettrica al di fuori della cella. A seconda del punto di carico, la tensione delle singole celle è compresa tra 0,6 e 0,8 Volt.
L’intera cella a combustibile funziona in un range di tensione compreso tra 230 e 360 Volt.
Tra i gruppi ausiliari più importanti ci sono: un turbocompressore che comprime l’aria nelle celle, il cosiddetto ventilatore di ricircolo, che fa tornare l’idrogeno non utilizzato all’anodo,
aumentando così l’efficienza, una pompa per il liquido di raffreddamento.
Questi componenti vantano un azionamento elettrico ad alta tensione e sono alimentati dalla cella a combustibile.
Il necessario raffreddamento della cella combustibile è assicurato da un circuito di raffreddamento indipendente.
Uno scambiatore di calore e un elemento di riscaldamento termoelettrico autoregolante garantiscono temperature piacevoli nell’abitacolo.
La cella a combustibile, che funziona in un range di temperatura intorno agli 80 °C, implica sollecitazioni maggiori a carico del raffreddamento rispetto a un motore a combustione paragonabile, ma offre un rendimento fino al 60% superiore, cioè quasi il doppio rispetto a un comune motore a combustione.
La vettura può essere avviata a freddo fino a una temperatura di -28 °C.
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