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Diario di Alonso post Melbourne

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Non è stata la partenza che avremmo tutti voluto ma non è nemmeno il caso di farne un dramma. L’ho già detto ieri sera in circuito: dodici punti sono poco sotto la media tenuta dal campione del mondo dello scorso anno e due candidati al titolo sono finiti alle mie spalle, quindi il bilancio del Gran Premio d’Australia non può essere definito catastrofico. Certo, in qualifica siamo stati lontanissimi dalla Red Bull di Vettel e lontani dalla McLaren di Hamilton ma in gara la situazione è migliorata, magari non rispetto a Sebastian ma per quanto riguarda gli altri sì. Peccato per la partenza: se non mi fossi ritrovato nono al termine del primo giro avrei potuto giocarmela fino in fondo per i due gradini del podio.
Non sono uno di quelli che ritiene che qualche grado di temperatura in più o in meno possano determinare chissà quali cambiamenti nella prestazione delle vetture in pista quindi non mi sento di dire che il fatto che ieri facesse più caldo rispetto a sabato abbia necessariamente giocato in nostro favore. Venerdì, quando le temperature erano simili a quelle delle qualifiche, la macchina andava molto bene: il giorno dopo, sin dal mattino, non era altrettanto buona e dobbiamo capire perché sia accaduto, analizzando i dati con grande attenzione.
Per me non ci sono state grosse sorprese in questo weekend, soprattutto perché non ero arrivato a Melbourne con un’idea precisa di quali sarebbero stati i rapporti di forze in campo. Dai test, soprattutto quest’anno, era difficile farsi un quadro realistico della situazione. L’unica sorpresa, in positivo, è stata il comportamento delle gomme Pirelli che, almeno all’Albert Park, hanno mostrato un degrado minore di quello che si era visto ai test. Vedremo come andranno le cose in Malesia, a Sepang, su un circuito molto diverso da quello semicittadino dell’Albert Park.
Sono rimasto in Australia e ci resterò fino all’inizio della prossima settimana, quando partirò per la Malesia. E’ importante prepararsi al meglio per i prossimi due appuntamenti, che saranno consecutivi ed entrambi molto impegnativi dal punto di vista fisico, in particolare quello di Sepang, dove si gira con temperature elevatissime.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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