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Porsche 911 Targa: emozioni a cielo aperto

Tempo di lettura: 4 minuti

Porsche 911 Targa 4La Porsche 911 Targa accende gli animi degli appassionati della guida a cielo aperto e lo fa con una nuova versione che rappresenta il giusto mix tra sportività ed eleganza.

Gli ingredienti ci sono tutti ed il risultato finale è a dir poco sbalorditivo: la nuova Porsche 911 Targa non può non piacere !

Elegante ma al tempo stesso sportiva, con un DNA Porsche puro, vincente, che non rinnega le sue origini, anzi le amplifica.

La 911 è da sempre la vettura perfetta, la super car dei sogni che può esser utilizzata come vettura per tutti i giorni ma che all’occorrenza è in grado di sfoderare prestazioni tali da far impallidire anche la più estrema e blasonata supersportiva.

Giunta alla sua settima generazione, la 911 in questa versione si evolve nei contenuti: mai prima d’ora una Targa era stata dotata di tetto a scomparsa .

L’operazione “en plein air” è veloce, circa 19 secondi, e sicura: basta un tasto per aprire la Targa alle meraviglie della natura, così come nello stesso identico tempo avviene l’operazione di chiusura tetto.

Porsche per limitare al massimo il peso, ha realizzato la struttura mobile che permette l’operazione di chiusura/apertura tetto, in magnesio, così come il lunotto è realizzato in vetro stratificato, materiale questo che ne garantisce la sicurezza permettendo al tempo stesso di contenere il peso.

Il lunotto è costituito da due strati di vetro parzialmente temprati a parete sottile e da una lamina interposta.

Il riscaldamento del lunotto avviene mediante fili molto sottili che attraversano praticamente l’intera superficie del vetro, garantendo nel contempo una visibilità molto buona anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli. Il tergilunotto è disponibile su richiesta.

Il sistema di apertura e chiusura è dotato di Park-Assistant , un sistema integrato di serie che nella parte posteriore della vettura esegue un monitoraggio continuo durante l’apertura o la chiusura del tetto nella zona dietro la 911 Targa. Se i sensori rilevano un ostacolo a una distanza inferiore a 40 centimetri, viene emesso un segnale. In questo modo si evitano collisioni con un veicolo parcheggiato nelle immediate vicinanze o con altri oggetti presenti dietro la 911 Targa quando il lunotto si ripiega all’indietro.

Per quanto concerne le motorizzazioni, la Porsche 911 Targa viene proposta, così come accadeva per il modello precedente, con due motorizzazioni, entrambe offerte con la sola trazione integrale ed a norma Euro 6.

La Porsche 911 Targa 4 è spinta da un motore boxer da 3,4 litri: la potenza sprigionata dal propulsore tedesco è di 350cv ( 257 KW), un valore che abbinato al cambio a doppia frizione Porsche Doppelkupplung ( PDK) ed al pacchetto Sport Chrono, le permette di raggiungere una velocità massima di 282 km/h (cambio manuale) con una accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,8 secondi.

Modello di punta della Porsche 911 Targa è la 4S: cilindrata di 3,8 litri, potenza di 400cv e prestazioni superlative!

La 911 Targa 4S raggiunge una velocità massima di 296 km/h e con il cambio PDK e pacchetto Sport Chrono è in grado di bruciare i 100 km/h con partenza da fermo in soli 4,4 secondi.

Degni di nota i consumi: a seconda del cambio scelto, la Targa consuma 10 e 9,2 litri di carburante per 100 km, con una emissione di 237/214 g/km di CO2.

Su strada la Porsche 911 Targa mostra un carattere deciso: stabile in ogni condizione di asfalto, garantisce una protezione aerodinamica a tetto aperto nel massimo comfort, sin oltre la velocità imposta dal codice della strada.

Anche alle andature più elevate, i vortici aerodinamici sono sempre contenuti, così come il comfort acustico.

Il motore, dalla tonalità inconfondibile, mostra tutta la sua potenza ed elasticità, sin dai bassi regimi: le pestate di gas si tramutano in un’autentico calcio nella schiena, complice anche un cambio automatico doppia frizione (PDK) che permette cambiate rapidissime.

La tenuta di strada è perfetta, così come la stabilità: anche in presenza di fondi disconnessi, in totale assenza di controlli elettronici, la Porsche 911 Targa non si scompone, permettendo sempre di avere il controllo della vettura.

L’elettronica, presente in dose massiccia sulla Targa, trae di impaccio sempre: anche uscendo dai tornanti a gas spalancato il riallineamento è automatico, così come rapidissimo è l’intervento del controllo di trazione e stabilità.

Esagerando con il gas e lasciando al solo guidatore l’onere di gestire il controllo della vettura, il divertimento è assicurato: l’avantreno segue fedelmente la traiettoria impostata, con il retrotreno che gestisce con notevole facilità l’esuberante potenza scaricata dal 6 cilindri boxer da 3,4 litri.

Sulla 4S la situazione cambia leggermente: la maggiore potenza, 50cv in più rispetto alla Targa 4, si avverte sempre, sia in piena accelerazione che in ripresa.

La tenuta di strada raggiunge livelli di eccellenza assoluta, complice anche la presenza di serie sulla 4S, del sistema Active Suspension Management (PASM).

Si tratta di un sistema di ammortizzatori attivi che amplificano la tenuta e la stabilità della vettura, permettendo un discreto margine di divertimento, sempre sotto l’occhio vigile dell’elettronica.

I freni sono sempre all’altezza della situazione: fading praticamente assente, così come perfetto è l’intervento dell’ABS, sistema che si dimostra mai invasivo ma sempre pronto ad intervenire .

Conclusioni

Se amate le vetture sportive, ma non disdegnate il comfort, se volete entrare in possesso di un modello che in oltre 800.000 esemplari venduti, sin dalla sua nascita continua ad entusiasmare, non avete altra via d’uscita che acquistare, portafoglio permettendo, una Porsche 911 Targa 4S: si la versione di punta suggeriamo, perché se proprio si ha voglia di sognare, è giusto farlo come si deve!

Testo a cura di Marco Lasala

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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