Bosch presenta il progetto RUMBA che analizza le aspettative degli utenti in merito ai veicoli autonomi, sia per quanto riguarda l’interno del veicolo sia in termini di stile di guida. La mobilità del domani vista da Bosch è assolutamente innovativa.
Il progetto di ricerca di Bosch
Riprogrammare e riprogettare gli interni dei veicoli, con funzionalità di guida confortevoli, ponendo case automobilistiche e fornitori di fronte a nuove sfide. Questo è quanto emerge dal progetto di ricerca condotto da Bosch. RUMBA analizza le aspettative degli utenti in merito ai veicoli autonomi, sia per quanto riguarda l’interno del veicolo sia in termini di stile di guida. Il lavoro degli esperti aziendali e scientifici di RUMBA è finanziato dal Ministero federale tedesco per gli affari economici e il clima con circa 11 milioni di euro. Per tre anni e mezzo, un team di esperti, provenienti da case automobilistiche, fornitori del settore automotive e istituti scientifici, ha indagato su quali fossero le aspettative degli utenti in merito ai veicoli del futuro. Tramite interviste, osservazioni e studi, i ricercatori hanno scoperto come gli autisti e i guidatori privati di auto e veicoli commerciali impiegherebbero il loro tempo se non fossero impegnati nella guida e potessero invece essere passeggeri.
Rilassarsi e dormire durante il viaggio
Gli esperti che hanno partecipato allo studio RUMBA, hanno preso in esame una serie di richieste non facili da parte degli utenti. Tra queste la rapidità di con cui una persona riesce a riprendere il comando della macchina dopo aver dormito, e quali fattori incidono su questo scenario. Un fattore importante per il calcolo del tempo di reazione è la distanza del guidatore dal display e dai comandi. Gli studi condotti nell’ambito di RUMBA hanno mostrato che per un gran numero di partecipanti, dopo una fase di sonno, erano sufficienti 60 secondi per reagire. Tuttavia, gli studi hanno anche evidenziato deficit nella performance di guida e un peggioramento del benessere soggettivo dopo aver ripreso il controllo. I ricercatori ne hanno dedotto che il veicolo deve risvegliare l’utente con largo anticipo. Per far sì che abbia il tempo sufficiente per svegliarsi, prendere coscienza e reagire. Affinché questo sia possibile serve anche una tecnologia in grado di riconoscere lo stato degli occupanti. Per capire se dormono o se sono vigili e pronti per mettersi al volante.
Complessivamente, gli esperti hanno concluso che i veicoli del futuro apriranno opportunità senza precedenti. Non solo per le case automobilistiche e i fornitori del settore automotive, ma anche per i fornitori di servizi.
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