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Opel Trixx: la prima city car versatile

Tempo di lettura: 2 minuti

Oggi il tema delle city car versatili per Opel è di attualità. La prima proposta del genere è firmata con la ultracompatta Opel Trixx.

L’Opel Trixx

Proporre nel 2004 il concetto di ultracompatta significava avere già chiaro lo sviluppo del mondo. Al Salone di Ginevra Opel presentava Trixx, il prototipo versatile e spazioso che aveva già un tocco di modernità. Questa piccolissima vettura da città poteva trasportare fino a 3 persone adulte ed un bambino oppure solo una persona e molti oggetti voluminosi. Le 3 porte che si aprivano elettricamente a pantografo (due sul lato del passeggero ed una su quello del guidatore) facilitavano l’accesso all’abitacolo ed al bagagliaio.

Opel Trixx presentava parecchie altre brillanti soluzioni come, ad esempio, il sedile posteriore gonfiabile, il sedile estraibile del passeggero anteriore ed un portello sul tetto (che si apriva premendo un pulsante) attraverso il quale era possibile trasportare verticalmente oggetti molto lunghi. Il bagagliaio era montato su guide e poteva quindi scorrere all’indietro come un cassetto, facilitando il trasporto all’interno della vettura di oggetti pesanti oppure sporchi. Opel Trixx era equipaggiata con lo stesso 1.300 turbodiesel common-rail da 70 CV (51 W) adottato su Opel Corsa ed Agila.

Piccole dimensioni grande flessibilità

La Opel Trixx aveva piccole dimensioni ma grande flessibilità. Lunga 3,04 metri, larga 1,66 ed alta 1,57, dotata di trazione anteriore, si proponeva come mezzo di trasporto ideale per tutti coloro che si spostavano in città. La logica era improntata alla massima funzionalità: basta pensare al sedile del passeggero, offriva un bagagliaio insolitamente grande (890 litri di capacità secondo il metodo VDA), abbastanza lungo (1,53 metri dal portellone alla plancia strumenti) per trasportare una bicicletta od un monopattino senza doverla smontare. Oggetti voluminosi potervano essere caricati facilmente all’interno dell’abitacolo attraverso le due grandi porte che si aprivano elettricamente a pantografo. Queste porte erano dotate di bracci di sostegno che le lasciavano aperte parallelamente alle fiancate come fossero porte scorrevoli.

Il prototipo Opel Trixx non aveva bisogno di un portellone in quanto il finestrino posteriore si abbassava per facilitare l’accesso all’interno della vettura. La metà posteriore del tetto apribile di vetro poteva essere fatta scorrere in avanti in modo da disporre di un’apertura di carico simile a quella di un pick-up, abbastanza grande per caricare oggetti larghi fino a 960 millimetri, profondi 430 e lunghi 1.400.

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