Ferrari Purosangue: non solo prestazioni
La Ferrari Purosangue, in tutta la storia della Casa di Maranello, è la prima vettura a quattro porte e quattro posti, una vettura che abbina alla perfezione prestazioni, piacere di guida e comfort, conservando l’iconico DNA del Cavallino Rampante.
Purosangue di nome e di fatto
La vettura nasce su un telaio totalmente nuovo, riprogettato ex-novo, con l’utilizzazione di lega di alluminio, più leggero quindi delle precedenti vetture.
In fase di progettazione sono stati utilizzati anche materiali diversi all’interno dei singoli componenti ed un esempio lo si trova nella portiera posteriore dove la parte fissa è in fusione di alluminio e la parte mobile in acciaio stampato a caldo.
Il tetto è in fibra di carbonio e pur pesando il 20% in meno rispetto ad un tetto in alluminio, offre una maggiore rigidità.
Il portellone posteriore, in alluminio, è ad azionamento elettrico, con un’apertura fino a 73 gradi che rende più facile l’accesso al bagagliaio.
Il design della carrozzeria presenta due livelli distinti e separati, con il sottoscocca più tecnico e la parte superiore sinuosa ed imponente, che sembra quasi galleggiare sui passaruota.
E che dire poi dell’abitacolo sportivo ma nello stesso tempo elegante con una perfetta simbiosi fra il design moderno e la tipicità delle auto sportive della Casa di Maranello.
La propulsione è affidata ad un V12 da 6.496 cc che eroga 725 CV con una coppia di 716 Nm, che spinge la vettura ad una velocità massima di 310 km/h con una accelerazione nel classico 0-100 km/h di soli 3,3 secondi.
Una vera quattro posti
Per la prima volta nella storia della Ferrari, l’abitacolo offre quattro sedili separati e regolabili in modo indipendente, con i sedili posteriori riscaldati.
L’ambiente lussuoso non disdegna la sostenibilità dei materiali: il tessuto del rivestimento del tetto è in poliestere riciclato, la moquette è realizzata in poliammide riciclata da reti da pesca recuperate dagli oceani e l’Alcantara è di nuova formulazione, derivata da poliestere riciclato, ottenendo la certificazione RCS, acronimo di Recycled Claim Standard, uno standard internazionali che verifica il materiale riciclato e lo traccia dalla fonte al prodotto finale.
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