La competitività è frutto non soltanto di programmazione ma anche di revisione di fasi che hanno portato al successo, adeguandole al futuro. In questa logica va letto il piano Re-Industry del Gruppo Renault che rivede il suo sistema industriale.
Con la fase Revolution del piano strategico Renaulution, si punta a ridurre i costi industriali per veicolo, entro il 2027, del 30 per cento per i veicoli termici e del 50 per cento per i veicoli elettrici.
Il piano contribuirà anche ad accorciare i tempi di sviluppo da tre a due anni.
Il Gruppo innesta la marcia superiore, ponendosi obiettivi ambiziosi.
Reinventare la produzione automobilistica
Ad oggi i risultati del Gruppo a livello di qualità registrano considerevoli progressi, con un livello di affidabilità dei veicoli triplicato nel giro di due anni, che consente loro di posizionarsi al top.
I suoi siti industriali sono regolarmente in cima alle classifiche dell’Harbour Report, lo studio indipendente che fa testo nel settore automotive a livello mondiale e che consente di confrontare la produttività dei siti industriali.
Il Gruppo Renault è nella Top 3 dei costruttori mondiali in termini di prestazioni energetiche ed emissioni industriali di CO2. Basandosi su questi punti di forza, il piano Re-Industry mira a potenziare tutti i settori classici della performance industriale, reinventando al tempo stesso la produzione e sviluppando processi innovativi.
Ciò consente al Gruppo, in particolare, di puntare ad un tempo di produzione pari a nove ore per la futura Renault 5.
Il digitale acceleratore di competitività
Va ricordato che il Gruppo Renault è stato il primo costruttore a dotarsi di un Metaverso Industriale, accelerando ulteriormente la digitalizzazione del suo sistema industriale e consolidando le competenze delle squadre.
Con 12.000 macchinari connessi nel mondo, due milioni di dati trasmessi ogni minuto e tre miliardi al giorno, il Metaverso Industriale del Gruppo Renault permette di produrre meglio, in modo più intelligente e più veloce, riducendo i costi e la carbon footprint dei processi industriali. Stimato un risparmio di ben 270 milioni di euro, in particolare per la manutenzione predittiva degli impianti.
La connessione di tutte le postazioni di lavoro e, in senso più ampio, di tutto l’ecosistema (trasporti, fornitori, ecc.) è un fattore di fondamentale importanza per consentire al Gruppo Renault di ridurre del 60% i tempi di consegna dei veicoli e dimezzare la carbon footprint dovuta alla loro produzione.
Non solo vantaggi nel settore produttività ma anche in quello green. Renault infatti punta a ridurre del 40 per cento i consumi energetici dei suoi siti industriali entro il 2025. Per quanto riguarda le emissioni dei suoi siti industriali, l’obiettivo annunciato è raggiungere la neutralità carbonica a partire dal 2025 per il Centro ElectriCity e lo stabilimento di Cléon, a partire dal 2030 per i siti dislocati in Europa, e nel 2050 per tutti gli impianti industriali del mondo.
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