Bentley ha annunciato che a partire dal 2024 non produrrà più il suo potente motore W12.
Una decisione che deriva dalla strategia Beyound100 che punta sulla completa elettrificazione della gamma, Bentley entro il prossimo decennio produrrà unicamente auto elettriche.
Un percorso già iniziato con il lancio dei modelli Bentayga e Flying Spur Hybrid, a partire dal mese di aprile 2024, nello stabilimento di Crewe, in Inghilterra, il potente propulsore a 12 cilindri smetterà di essere assemblato.
Bentley: un W12 assemblato a mano
Sei sito di Crewe, sono ventidue gli artigiani preposti all’assemblaggio e montaggio dei propulsori W12, per costruirlo occorrono circa 6,5 ore, successivamente ogni unità viene sottoposta per un’ora a test al banco prova, ciclicamente dopo esser stato acceso per oltre 24 ore, un W12 viene smontato e controllato minuziosamente al fine di verificarne la struttura e le lavorazioni.
Un motore che attualmente sprigiona una potenza di 750 CV per 1.000 Nm di coppia massima e che nel corso degli anni ha subito una serie di modifiche.
Commercializzato nel 2003, in un decennio, il W12 ha visto aumentare la sua potenza del 37% e la coppia del 54%, merito di una serie di miglioramenti che hanno riguardano i sistemi di controllo e non solo, la pompa dell’olio è stata completamente progettata, così come il circuito di raffreddamento, anche la sovralimentazione è cambiata così come il sistemi di iniezione e combustione.
Nel 2015 Bentley ha commercializzato la Bentayga W12
Per il lancio del potente SUV inglese, Bentley ha completamente ridisegnato il basamento del motore W12, utilizzando anche la tecnologia di disattivazione dei cilindri, adottando il sistema di iniezione diretta e il turbo twin-scroll.
In occasione dell’uscita di produzione del W12, i tecnici Bentley hanno rielaborato i sistemi di aspirazione, scarico e raffreddamento, per generare ancora più potenza e coppia.
Il valore della potenza massima di 750 cavalli e quello di coppia, pari a 1.000 Nm, sono stati confermati sotto l’occhio vigile di Paul Williams, Chief Technical Officer di Mulliner.
I turbocompressori hanno un nuovo design per migliorare l’efficienza, mentre i condotti che alimentano l’aria sono più grandi del 33%: alla massima potenza, il nuovo propulsore si alimenta di più di una tonnellata di aria (1.050 kg) all’ora
Gli intercooler più grandi, con una profondità aumentata di 10 mm e una nuova geometria del nucleo, respingono il 35% in più di calore dall’aria di aspirazione pressurizzata, riducendo la temperatura di aspirazione in misura maggiore, il che significa una carica più densa per una maggiore potenza.
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