Il mercato auto chiude il 2021 con un segno negativo per le immatricolazioni registrando un -27,5%.
Le unità vendute sono complessivamente 1.457.952, un dato che conferma come lo scorso anno il mercato auto sia stato influenzato anche da una politica di aiuti statali frammentaria che ha finito con il disattendere le attese.
Michele Crisci Presidente dell’ UNRAE, Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, Associazione delle Case automobilistiche estere che operano in Italia nella distribuzione, ha affermato: “UNRAE ribadisce il forte sconcerto per la decisione delle Istituzioni di non assegnare nella Legge di Bilancio le risorse economiche necessarie per incentivare il mercato dell’auto con un piano triennale. Finora, le pur scarse risorse destinate con interventi “stop and go” hanno avuto un impatto positivo nel promuovere la mobilità elettrica: le immatricolazioni di veicoli full-electric, plug-in hybrid e hybrid sono, infatti, aumentati del 274% nell’ultimo anno e mezzo, con indubbio impatto positivo sul rinnovo del parco e sulla riduzione emissioni”.
Se si guarda al contesto europeo, l’Italia è l’unico Paese in cui non è stato previsto un piano di incentivazione per il settore dell’Automotive. Basti pensare che solo dai fondi provenienti dal PNRR e leggi di bilancio, la Germania ha stanziato 2.100 milioni di euro, la Francia 1.245 e la Spagna 619 milioni.
Mercato Auto: nuovi incentivi per il 2022?
Passando ad analizzare la struttura del mercato di dicembre 2021, confrontato con lo stesso periodo del 2020, risalta un crollo della domanda privata, nel mese, di circa il 30%, con il settore del noleggio a lungo termine che chiude il 2021 con 258.870 immatricolazioni, e pur se registra per il mese di dicembre una positività del 17,5%, il raffronto annuo chiude con una contrazione del 4,4% .
Se ci si sofferma sull’alimentazione, benzina e diesel chiudono l’anno rispettivamente con una quota di mercato del 29,7% e del 22,6%, con il GPL che raggiunge il 7,3% ed il metano che raggiunge il 2,1% del totale.
Le ibride chiudono l’anno con una quota del 30,1% del mercato, con le full Hybrid che si posizionano al 6,9% e le mild che si attestano al 22,1% . Le elettriche si posizionano al 4,6% con le plug-in al 4,7% , con 136.854 immatricolazioni.
Se si analizza il mercato di dicembre in funzione del segmento, si rileva una contrazione per le medie (segmento C), una sostanziale stabilità per i segmenti E ed F, un leggero recupero per le city car ed il segmento D, mentre l’alto di gamma non risente affatto della contrazione.
Mercato Auto: segnali positivi per ibride ed elettriche
Se l’analisi viene fatta per tipologia di carrozzeria, i crossover ed i fuoristrada raggiungono una quota del 48,2% a fronte della contrazione delle berline e delle station wagon che si attestano rispettivamente al 44,6% ed al 3,6% delle immatricolazioni.
Se l’analisi del mercato viene fatta in funzione delle aree geografiche il Nord Est si attesta al 31%, il Nord Ovest al 29,7% mentre il Centro Italia, l’area meridionale e le isole si attestano rispettivamente al 22,11% , all’11,5% ed al 5,7% . Comunque in tutte le aree si registra un fortissimo calo.
Anche il mercato dell’usato registra dati altalenanti: se si raffronta il mese di dicembre 2021 con lo stesso periodo del 2020 la flessione è dello 0,6%. Se il raffronto viene fatto sull’intero anno il 2021 segna un incremento del 14,4% rispetto al 2020, ma una flessione del 17,5% rispetto al 2019.
Continuando l’analisi del mercato per marchio, e raffrontando il solo mese di dicembre 2021 con il 2020 rapportando in numeri interi la flessione del 27,5%, le immatricolazioni del mese di dicembre 2021 sono state 86.679 contro le 119.620 del dicembre 2020 , con i principali marchi in netta flessione, dal 30,92% della Fiat al 51,28% della Volvo, passando per il 45,09 % della Ford, e del 45,01% della Renault.
In controtendenza alcune Case come la DR con il + 138,22%, la Hyundai con il +39,76% e la KIA con l’8,39%.
Fra i marchi premium la Ferrari registra un – 41,18%, dato al quale si contrappone la Lamborghini con un + 11,11% e la Porsche con un + 105,45% , dati, questi ultimi, che confermano come l’alto di gamma comunque è sempre al di sopra di ogni crisi.
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