Pass spostamenti - In arrivo con il DPCM del 26 aprile

Il pass spostamenti sarà un nuovo “obbligo di legge” previste dal DPCM del 26 aprile.

In tempo di pandemia, fra Regioni classificate a diverso rischio di contagio, il pass spostamenti è stato annunciato durante l’ultima conferenza stampa del Premier Draghi, affiancato dal Ministro della Salute, Speranza, pur se non ne sono stati definiti i contorni.

Per ora si sa che dovrebbe sostituire l’autocertificazione per spostarsi fuori dai confini regionali, soprattutto se la Regione di partenza o quella di arrivo sono di diverso colore.

Due potrebbero essere le opzioni sul formato del nuovo pass: un badge sulla falsariga di una carta di credito oppure una applicazione.

Quali i dati che il nuovo pass spostamenti dovrebbe contenere?

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Innanzitutto l’avvenuta vaccinazione, o la dichiarazione di aver già contratto la malattia, oppure l’esito negativo al tampone Covid.

E’ al vaglio da parte della Commissione Europea  e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità la proposta di un certificato vaccinale internazionale digitale.

L’obiettivo del pass è dare la possibilità ai cittadini di spostarsi liberamente fra i diversi territori nazionali ed internazionali, senza il rischio di trasmettere il contagio, o quanto meno ridurre al minimo lo stesso.

Le implicazioni sul pass sono tante e quindi è un problema che deve essere inquadrato nel modo corretto.

Il pass previsto dal nuovo DPCM del 26 aprile dovrebbe essere utilizzato anche per partecipare ad eventi, mani festazioni sportive e concerti.

Con il pass spostamenti si allunga l’elenco delle certificazioni che interessano quotidianamente la vita di un normale automobilista.

Sono da ricordare il pass per la sosta di residenti e dei domiciliati, il pass per le diverse Zone a Traffico Limitato, il pass per i disabili, il contrassegno cioè rilasciato a persone con ridotte capacità deambulatorie e, non ultimo il pass per la sosta gratuita negli spazi appositi, delle auto elettriche ed ibride.