La revisione del documento di guida scatta quando sono esauriti tutti i punti patente oppure quando in un anno si perdono 15 punti, anche con infrazioni diverse.
I punti patente sono stati introdotti nell’ordinamento italiano il 1° luglio 2003, con una base di partenza di 20 punti che aumentano ogni biennio, in assenza di infrazioni, per arrivare fino a 30.
Questa dotazione può essere decurtata, qualora ci siano delle infrazioni alle regole del Codice della Strada ed in base alla gravità dell’infrazione stessa.
Azzerare i punti patente può anche portare il titolare del documento a dover sostenere di nuovo l’esame.
E’ questo l’istituto della revisione della patente che può essere disposto sia dalla Prefettura che dalla Motorizzazione Civile: in linea di massima, la revisione scatta quando ci sono dei dubbi circa la permanenza di requisiti fisici e psichici della persona, ma può scattare anche quando tutti i punti a disposizione si azzerano.
La revisione della patente può anche essere chiesta per chi subisce una decurtazione di cinque punti per una infrazione al Codice della Strada e nell’arco dei 12 mesi successivi commette altre due infrazioni che comportano la stessa decurtazione, anche per se derivanti da inosservanza di regole diverse.
Guidare con la patente in attesa di esito di revisione può portare ad una sanzione pecuniaria da 168 euro fino a 679 euro con l’aggiunta della sanzione amministrativa che prevede la revoca della patente.
Molte infrazioni al Codice della Strada, oltre a prevedere sanzioni pecuniarie prevedono anche sanzioni accessorie come la perdita di punti patente e la decurtazione degli stessi sarà tanto più alta quanto più grave è l’infrazione commessa.
Scopo della patente a punti è avere un metro di giudizio sull’affidabilità del guidatore e proprio per tale principio se il conducente è un neo-patentato la decurtazione dei punti sulla patente sarà doppia rispetto a quanto previsto per il guidatore esperto.
Infrazioni classiche con decurtazione dei punti sono quelle rilevate dagli autovelox e dai tutor e legate all’osservanza dei limiti di velocità.
In questi casi perviene a casa del proprietario del veicolo una multa con l’obbligo di comunicare entro un determinato periodo di tempo, gli estremi della patente di chi era alla guida del veicolo al momento dell’infrazione.
In assenza di tale comunicazione, il proprietario del veicolo è soggetto ad una sanzione pecuniaria amministrativa da un minimo di 292 euro ad un massimo di 1.168 euro.
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