BMW M3 - Vi spieghiamo il perché del maxi rene
BMW M3 ha fatto storcere il naso ai puristi per via del suo design, realmente di rottura rispetto al modello precedente
Uno stile totalmente diverso rispetto a quello del passato, che ha sollevato tante e diverse critiche,: oggi grazie anche ad un video realizzato dalla stessa casa madre, cerchiamo di spiegarvi le ragioni tecniche che hanno spinto i tecnici e gli ingegneri di Monaco di Baviera, ad adottare una simile soluzione sulla BMW M3
Alle spalle del grosso ed imponente doppio rene presente sulla sportivissima berlina tedesca, è presente un enorme radiatore dell’acqua che si occupa di raffreddare il potente motore 3 litri bi-turbo da 480 e 510 cavalli (base e Competition).
Ma dietro questa apparente e funzionale disposizione di un organo meccanico vitale per il corretto funzionamento in pista e su strada, di una vettura così potente, c’è un particolare che molti hanno sottovalutato ma che merita la giusta attenzione.
La BMW M3 è stata concepita anche e soprattutto per divertire in pista, dunque tutti i suoi organi vitali sono stati debitamente nascosti e protetti da possibili detriti presenti su strada e pista.
E’ presente a tal riguardo, una sorta di barriera di protezione che impedisce che il pietrisco possa ammaccare e rovinare le alette di raffreddamento del radiatore.
Altra grande novità è la presenza alle spalle del doppio maxi rene, di condotti di raffreddamento che convogliano aria verso il potente impianto frenante.
Sulla nuova BMW M3 il radiatore dell’olio è stato spostato più in basso, quasi a ridosso dello splitter anteriore, il tutto per preservarlo anche da possibili incidenti.
Ricordiamo che le performance della berlina tedesca sono notevolissime, il suo sei cilindri in linea, biturbo da 3 litri, assicura una potenza, che a seconda della base e Competition, varia da 480 a 510 cavalli.
Un cavalleria questa, che permette alla M3 di bruciare i 100 km/h con partenza da fermo in 4,2 secondi, tempo che scende a 3,9 nel caso della performante Competition.
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Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!