Czinger 21C è una hypercar non solo dalle prestazioni da capogiro, ma anche per i suoi rivoluzionari processi di produzione.
La Czinger 21C ha una trasmissione ibrida che utilizza un V8 a manovella piatta, cioè un propulsore da 2,88 litri, in cui le bielle dei cilindri contrapposti sono montate sulla stesso supporto dell’albero motore, è abbinato a due motori elettrici.
Il powertrain così composto, produce 1.250 CV a 11.000 giri/min e consente alla vettura di raggiungere una velocità massima di 432 km/h con una accelerazione da 0 a 96 km/h in soli 1,9 secondi.
Numeri impressionanti per la velocissima Czinger 21C
Oramai nel panorama delle supercar ad altissime prestazioni, questi dati di potenza e coppia sono sempre più alla portata di altre supercar, visto ancora, l’ampio utilizzo di unità elettriche abbinate a motorizzazioni turbo.
Ed allora, per differenziarsi dalla concorrenza i costruttori devono trovare altri modi ed ecco che qui entrano in gioco i processi di produzione innovativi.
Ingegneria computazionale e progettazione generativa sono tecniche che tenendo presente determinati fattori come peso, resistenza, dimensioni, materiale e punti di montaggio, aiutano ad individuare l’esatta collocazione di ogni elemento, ma soprattutto il peso di ogni elemento.
Il design dell’auto è determinato dall’ingegneria e la carrozzeria deve essere “cucita” sulla meccanica.
Czinger 21C fa un ampio uso della stampa 3D, meglio nota come produzione additiva.
Poiché viene fatto largo uso di materiali particolari come la fibra di carbonio, leghe in alluminio e titanio, senza i progetti ingegnerizzati diventerebbe molto difficile lavorare o fondere questi metalli in strutture così complesse.
Ed ecco il processo di produzione additiva noto come SLS, acronimo di Selective Layer Sintering.
Questo processo funziona utilizzando un laser per solidificare o sinterizzare il metallo in polvere strato per strato fino a ottenere una parte finita.
L’ultimo dei processi innovativi di Czinger è il metodo di assemblaggio.
E’ stata ideata una unità automatizzata (AU), che utilizza un metodo unico chiamato assemblaggio verticale.
Ogni AU è un sistema di bracci robotici che lavorano insincronia tra loro per assemblare le auto.
Alcuni bracci terranno un telaio e lo ruoteranno secondo necessità, mentre altri fisseranno parti al veicolo.
Va anche notato che l’AU può fare tutto questo senza la necessità della supervisione dell’uomo.Un altro vantaggio del sistema AU è la sua versatilità.
Poiché ogni AU è una propria unità autonoma completamente informatizzata, ognuna di esse può essere riprogrammata e / o ridimensionata per soddisfare le esigenze di qualsiasi lavoro.
Può tutto ciò rappresentare ciò che potrebbe essere l’industria automobilistica del futuro in cui il fattore umano viene eliminato gradualmente e le persone sostituite da macchine avanzate ed efficienti.
Il guanto di sfida è stato lanciato, vedremo se mostri sacri del calibro di Bugatti Chiron, McLaren Speedtail e SSC Tuatara riusciranno ad imporre le loro performance!
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