Nuovo DPCM divide l’italia
Se lo stivale dopo l’entrata in vigore oggi del nuovo DPCM è divisa per “colori”, anche nelle zone soggette alla massima restrizioni, le concessionarie auto resteranno aperte.
Il Governo ha classificato l’Italia in tre zone, suddivise per colori, giallo, arancione e rosso, a seconda del grado di trasmissione del virus
Il nuovo DPCM non ha però coinvolto le concessionarie auto.
Anche nelle zone rosse, ovvero Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta, il nuovo provvedimento riconosce il commercio al dettaglio di autoveicoli e ricambi (accessori), tra le attività consentite.
E’ chiaramente indicato nell’allegato 23 del DPCM.
Un’eccezione che è giustificata dall’esigenza di garantire, sia al trasporto pubblico che privato la sicurezza della mobilità, dunque le concessionarie continueranno a garantire il proprio servizio di assistenza anche nei giorni festivi, nel pieno rispetto delle rigorose raccomandazioni sull’igienizzazione dei locali.
Per le zone “Rosse” ed “Arancio” gli spostamenti dovranno essere “giustificati” da autocertificazione
Continuano in ogni caso le promozioni offerte dai vari marchi automobilistici, dal noleggio, all’acquisto auto, dal leasing al mero finanziamento.
C’è da precisare che visto l’alto indice di contaggio del Coronavirus, gli spostamenti con mezzi privati sono molto più “sicuri” rispetto a quelli con mezzi pubblici.
Ricordiamo a tal proposito, che il nuovo DPCM prevede una capienza ridotta al 50% dei mezzi pubblici.
C’è da augurarsi che questi nuovi provvedimenti siano efficaci nell’abbattere la diffusione pandemica, perché un altro lockdown rigido, inginocchierebbe il settore auto.
Ricordiamo che la filiera automotive, coinvolge oltre 250.000 mila addetti ai lavori ed ha un peso sul PIL del 5,6%.
Un ulteriore lockdown sarebbe letale.
Piuttosto visto anche il parco circolante “vecchio”, sarebbe il caso di programmare con nuovi ed ulteriori incentivi, l’acquisto di auto con alimentazioni alternative, ibride e plug-in hybrid: ne gioverebbe non solo l’ambiente ma anche la salute, visto che è provato che il trasporto privato ad oggi, è lo strumento più sicuro, per gli spostamenti.
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