Mercedes-Benz Italia riparte con il #restartyourengine .
Le nuove GLA e GLB, sono vetture tecnologiche, innovative: la GLA completa la seconda generazione delle compatte del marchio della Stella a Tre Punte.
In pochi anni il brand automobilistico tedesco ha conquistato il mondo dei giovani, grazie anche alla Classe A.
Nel 2019, le Compact Attack di Mercedes-Benz, nel mondo, sono state ben 667.000 unità, con 40.000 vetture consegnate in Italia.
L’offerta SUV raccoglie vetture dai 30.000 ai 200.000 euro, dalla GLA alla Classe G, passando anche per il mondo elettrificato, con la EQC, una vettura full electric.
L’offerta SUV Attack in Italia, ha oltrepassato la soglia del 35%, come preferenza di pubblico.
Cosa differisce la GLA dalla GLB?
Prima di tutto nelle dimensioni, la nuova Mercedes-Benz GLA ha una lunghezza di 4,41 metri ed una larghezza di 1,834, mentre la GLB è lunga oltre 20 centimetri in più.
Per quanto concerne il cuore della gamma Italia, la GLA parte con la variante 180d dai 35.600 euro, mentre la GLB sempre con la 180d viene proposta a 35.400 euro, dunque prezzi sostanzialmente simili.
Cinque le versioni: Executive, Business, Sport, Sport Plus e Premium.
La nuova Mercedes-Benz GLB viene offerta anche in configurazione 7 posti con un sovrapprezzo di 1.000 euro.
Entrambe le vetture sono disponibili anche nella variante 35 4Matic: il due litri da 306 cavalli viene proposto in abbinamento con il cambio automatico doppia frizione 7G Speedshift DCT.
La potente Mercedes-AMG GLB 35 4Matic viene venduta ad un prezzo di 58.200 euro; particolarmente elevate le sue prestazioni, nel classico 0-100 km/h impiega solo 5,2 secondi.
Eugenio Blasetti – Direttore Comunicazione Mercedes-Benz Italia
“Inizio la conferenza stampa, dedicando un pensiero a Stirling Moss, un pilota fondamentale per il marchio Mercedes-Benz, colui che detiene ancora il record di velocità e di media alla Mille Miglia. Ringrazio tutte le concessionarie e le officine che hanno garantito un ottimo servizio durante questo periodo di quarantena.
L’obiettivo di questa conferenza stampa è quello di informarvi su cosa abbiamo fatto in questo periodo, e cosa abbiamo chiesto al Governo.
Punteremo su di un’offerta tailor made, selezionando per ogni vettura, un’offerta personalizzata.
Radek Jelinek – Presidente e CEO Mercedes-Benz Italia
“Ho conosciuto personalmente Stirling Moss e Manuel Fangio, due personaggi che avevano tanta voglia di fare. In questo momento per me è fondamentale lavorare senza alcuna polemica, per noi è importantissimo parlare con le nostre concessionarie ed officine.
Lavoriamo sin dai primi giorni di Marzo in smart working, in totale sicurezza. Affrontiamo questa situazione con un nuovo spirito, per i nostri partner è molto difficile, nel mese di Marzo 2020 le vendite si sono quasi azzerate, con un cash flow decisamente critico.
Le nostre officine sono controllate e state messe in sicurezza. I
n termini di presenza sociale, abbiamo lavorato sui nostri canali social, per combattere le fake news: chiarezza e leadership sono per noi fondamentali.
Dobbiamo essere molto più veloci e reattivi al mercato!
Metteremo in campo soluzioni mai affrontate prima nel passato, con la nostra integrità etica che da sempre ci contraddistingue.
Vorrei anche parlare un minuto sulla filiera italiana, per Daimler sono fondamentali, dall’Italia il 20% dei componenti arriva da qui, per noi è fondamentale la messa in campo della massima sicurezza.
Abbiamo prodotti totalmente innovativi, lo scorso anno abbiamo iniziato con la GLS, per poi ricominciare con la GLB e GLA. Nuove saranno anche le alimentazioni Plug-in Hybrid, alimentazioni che arrivano anche sulla gamma compatta, con un’autonomia di 70 km e ridotti consumi di benzina. Le nostre motorizzazioni Euro 6d-temp hanno dimostrato, grazie anche ai recenti test condotti da Quattroruote, di essere estremamente puliti.
Speriamo che gli accordi con il Governo, potremo smaltire le macchine vecchie. Per parlare con i clienti sarà fondamentale capire le loro esigenze di mobilità individuale, il distanziamento sociale sottolinea la possibilità degli spostamenti privati: opereremo con finanziamenti a lungo termine, c’è bisogno di un cambiamento totale del parco circolante.
Con le concessionarie abbiamo tenuto una comunicazione costante, il loro fatturato è sceso quasi a zero, abbiamo cercato di alleggerire il loro cash flow, spostando i pagamenti e mettendo in atto nuove campagne commerciali. Anche la nostra azienda deve guardare alla sua liquidità, è un gioco di equilibri da mettere in atto con nuove soluzioni”.
Adolfo De Stefani Cosentino – Presidente Federauto
“Federauto è vicina ai suoi clienti, un ingranaggio importantissimo nel mondo automotive, un comparto che traina l’economia del paese, con oltre 200.000 imprese!
Rappresentiamo il 19% del PIL, con oltre un milione e 900 mila persone. Per le entrate tributarie rappresentiamo oltre il 50% delle entrate.
Se dovesse calare l’immatricolazione di 1.300.000 unità, le entrate per l’erario calerebbero sensibilmente. In questi 40 giorni è cambiato il mondo, anche per le concessionarie tutto è mutato!
Ci siamo resi conto quali sono i veri nostri partner e quali considerano le concessionarie un solo fazzoletto. Sono il confessore di moltissimi colleghi: mi sono dunque permesso di fare una hit-parade, dove in testa c’è Mercedes-Benz, Volvo e Toyota.
Queste sono i marchi che ci hanno fatto capire che hanno bisogno della rete vendita, le altre case automobilistiche invece non hanno fatto altrettanto!
Vi posso garantire che i miei colleghi mi hanno invidiato perché sono un concessionario Mercedes-Benz.
Abbiamo presentato come Federauto ed UNRAE una richiesta coordinata, abbiamo chiesto non sussidi, non vogliamo che il Governo paghi delle indennità di licenziamento, desideriamo che il comparto automotive esca con meno danni possibili: questo il motivo per cui abbiamo chiesto, il rilancio del comparto auto.
Lo scorso anno la legge di bilancio aveva previsto il bonus-malus, basta malus!
Vogliamo un nuovo scaglione per le auto che hanno emissioni tra i 61 ed i 90 grammi di CO2!
L’unica cosa di positivo che ho visto durante questo periodo è che le auto non sono le responsabili dell’inquinamento. Prima che si rimetta in moto l’automotive, ci vorrà tempo, vogliamo un contributo perché vengano spinte le nuove immatricolazioni, le vendite di nuove auto.
Possibile che siamo Europei solo in parte? Dei 27 paesi che fanno parte dell’Europa, solo l’Italia non consente la detraibilità dell’IVA a chi ha una partita iva. Abbiamo così chiesto al Governo di trattare le autovetture come sono trattate negli altri paesi. Un’azienda che non può detrarsi l’iva e gli ammortamenti non è competitiva come il resto delle aziende europee”.
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