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Mini V8 Lazareth : l'inglesina con un V8 Maserati

Tempo di lettura: 2 minuti

Mini Moke  è una vettura, scoperta, studiata per il tempo libero.

Progettata da Sir Alec Issigonis, papà della storica vettura inglese, la Mini Moke era costruita dalla British Motor Corporation nello stabilimento di Longbridge e venne prodotta tra il 1964 ed il 1968.

Derivata dalla  Mini originale, era  una vettura di appena tre metri, con due soli sedili,  con un peso tra i 400 ed i 600 kg , ed un modesto propulsore di 850 cc.

La sua ridotta altezza da terra, le ruote piccole, era il prototipo dell’auto da tempo libero  e ben presto  divenne famosa con il nome di “spiaggina”.

Oggi, la “pazza” idea del preparatore francese Lazareth che trasforma la piccola “spiaggina” in una vettura ad alta prestazione.

Nel piccolo vano motore è stato collocato un V8 aspirato, di origine Maserati, da 4.7 litri capace di sviluppare una potenza di 460 cv ed una coppia di 520 Nm.

La trasmissione originale  è stata ovviamente  eliminata ed al suo posto è stato inserito un cambio automatico che invia tutta la potenza all’asse posteriore.

Altre specifiche tecniche della vettura non ne sono state fornite: il peso è aumentato rispetto all’originale assestandosi ora  su 850 kg.

Se si pone a confronto il peso con la potenza del propulsore , risulta che la “spiaggina” supera di gran lunga anche supercar sul mercato, senza però avere la stessa struttura e gli stessi sistemi di assistenza alla guida.

Con questi presupposti diventa sì una delle auto più divertenti da guidare, ma senza dubbio anche una tra le più pericolose se usate nella guida di tutti i giorni.

Quanto basta per dire che oggi la “spiaggina” Mini Moke è diventata Mini V8 Lazareth.

marco lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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