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Ferrari 330 P4 : il prototipo vincente!

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Ferrari 330 P4 è la più bella “rossa” di tutti i tempi schierata da Ferrari nel Campionato Mondiale prototipi del 1967.

Il telaio è una struttura in tubi di acciaio, con elementi scatolati che ospita un V12 posteriore longitudinale da 3967,44 cm³, erogante 450 CV a 8000 giri/min.

Ferrari 330 P4

Una novità tecnica del propulsore  è  la presenza di tre valvole per cilindro, di cui due per aspirazione ed una di scarico.

I freni  sono a disco, con un cambio a 5 rapporti più la retromarcia, ed  una velocità massima di 320 km/h.

La vettura aveva curve sinuose: muso basso, affilato, con la coda compatta, ed esprimeva energia pura.

Il debutto ufficiale in pista avvenne in occasione della 24 Ore di Daytona, concludendo la gara in seconda posizione.

Anche in occasione della 24 Ore di Le Mans arrivò un secondo ed un terzo posto.

Gli ingegneri decisero così di trasformare la vettura in una barchetta, rimuovendo il tettuccio e risparmiando così sul peso complessivo della vettura circa 40 kg .

Questa modifica portò  la vettura a conquistare il campionato mondiale costruttori ma le successive modifiche portate al regolamento del campionato mondiale fecero sì che la Ferrari non potè più partecipare.

La vettura venne prodotta in quattro esemplari, uno dei quali in versione spider.

Marco Lasala

Scritto da Marco Lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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