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Ferrari SF1000 la nuova monoposto di Maranello

Tempo di lettura: 2 minuti

Ferrari SF1000 è pronta per il mondiale!

La Ferrari  SF1000 che rappresenterà l’Italia nel prossimo Mondiale di F1 2020, riporta sulla parte laterale della fiancata il Tricolore.

Non a caso è stata presentata a Reggio Emilia, città nella quale nacque il Tricolore Italiano e non poteva esserci quindi posto migliore per evidenziare il legame fra  il simbolo italiano per eccellenza nel mondo, la Ferrari, ed la bandiera italiana.

Le linee che hanno ispirato la progettazione della nuova monoposto sono state quelle di non stravolgere il passato, ma farne tesoro e sulle conoscenze del passato, anche degli errori, dar vita ad una macchina, si spera,  competitiva ed efficiente.

Se mettiamo a confronto la monoposto SF90 e la SF1000 vediamo che è stato confermato il sistema S Duct , che ha il compito di espellere l’aria presente al di sotto della vettura sotto forma di flusso al di sopra della stessa, così come è stato confermato lo schema push rod il cui fissaggio è stato posizionato sul montante.

E’ stata confermata la forma triangolare dell’airbox, mentre il lavoro  dei tecnici Ferrari si è particolarmente concentrato sulle fiancate dell’auto, soprattutto la parte centrale, che, pur se ispirato a quanto fatto da Case concorrenti, è comunque il frutto della evoluzione  del modello precedente.

Si è detto della parte centrale delle fiancate che hanno avuto maggiore attenzione e ciò si evince guardando gli specchietti retrovisori: gli specchietti della SF1000 hanno due supporti di fissaggio:  uno al cockpit e l’altro alla parte iniziale delle pance con una carenatura che funge da flusso dell’aria.

Ma su una vettura di Formula 1 non si può tralasciare il cuore della stessa. Il propulsore è composta da sei diversi componenti.

La base è il motore termico, un V6  di cilindrata 1.6, collegato con un turbocompressore; ci sono il Motor Generator Unit Kinetic ( MGU – K) ed il Motor Generator Unit Heat ( MGU- H):  si tratta di due motogeneratori dove il primo, (MGU – K ) deriva dal sistema Kers che ha il compito di recuperare l’energia cinetica  che si sviluppa durante la frenata e che viene accumulata nel pacco batterie, ed il secondo, (MGU –H ) recupera l’energia termica del turbo.

Altro elemento è il pacco delle batterie, capace di immagazzinare energia fino a quattro MJ. L’ultimo componente è tutta l’elettronica di controllo.

Rispetto alla power unit della precedente vettura, l’attuale si presenta più compatto con una maggiore razionalizzazione degli ingombri del motore e del pacco batterie.

La power unit della SF1000 si avvale di un cambio longitudinale ad 8 marce oltre la retro con comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico per la cabiata veloce.

I freni, Brembo, sono a disco autoventilati in carbonio con un sistema di controllo elettronico sui freni posteriori, con sospensioni anteriori a puntone secondo lo schema push-road e posteriori a tirante secondo lo schema pull-road.

Non può non esserci il riferimento al colore: la vettura è di un colore rosso carico con dettagli di colore nero.

giuseppe lasala

Manager con svariata esperienza nel settore contabile ed amministrativo, da sempre appassionato di motori, segue per ReportMotori il segmento automotive e tutto ciò che concerne il lancio di nuove proposte.

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