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Fiat 850 l'erede della pratica ed innovativa 600!

Tempo di lettura: 2 minuti

Fiat 850 era un’auto elegante e… spaziosa!

Dopo il lancio della 600, sull’onda del successo della vettura, venne avviato lo studio per inserire un nuovo modello tra la 600 e la 1100:  questo modello fu la Fiat 850 .

non a caso media delle entità numeriche dei due modelli. Per contenere i costi progettuali, fu deciso di partire da una base, la 600 appunto,e realizzare una vettura che potesse riproporsi sul mercato come modello più “elegante” della 600.

Il progetto venne affidato a Dante Giacosa, allora Capo Progettista della Fiat, che pensò ad un frontale più alto e squadrato, con fati anteriori incorporati, con parabrezza più grande e finestrini posteriori di maggiori dimensioni per ottenere maggiore visibilità.

Fu  aumentata la lunghezza della vettura che passo a 357,5 cm., mentre dalla  progenitrice, la nuova vettura conservò le ruote da 12 pollici con i relativi coprimozzo. 

Conseguentemente alle maggiori dimensioni, l’abitacolo divenne più spazioso e, rivestendo la plancia con  materiale plastico, al posto della lamiera, l’aspetto estetico  ne beneficiò.

Venne altresì introdotto un nuovo impianto di riscaldamento, con un radiatore proprio, per non immettere  aria calda del motore nell’abitacolo: questi accorgimenti, rappresentarono per il pubblico un enorme passo avanti.

Anche per la meccanica si andò sul classico optando per il vecchio Fiat 100  quattro cilindri, raffreddato ad acqua pur se la rivisitazione della testata e dell’albero a camme portarono la cilindrata a 843 cc, ed un maggior numero di cavalli, 34 nella versione “Normale”, ed in  grado di raggiungere una velocità di 120 km/h nella versione “Normale” e 125 nella versione “Super”, con 37 cv.

Ulteriori modifiche, rispetto alla progenitrice, fu l’introduzione di un nuovo braccio a “Y” che sorreggeva il motore, mentre l’impianto frenante conservava il classico schema a tamburo sulle 4 ruote.

Le versioni disponibili, al lancio, erano due: la “Normale” da 34 cv, alimentata a benzina  normale, e la “Super, da 37 cv, alimentata con benzina super con un maggior numero di ottani.

I due modelli erano perfettamente uguali se non per una targhetta, posta nel vano motore che recava una sigla, la 1000G000 per la versione “ Normale” e la sigla 100G002 per la versione “Super”.

Nel 1968 ecco il primo restyling: che interessò soprattutto la “Super”: soprattutto il nome che da “Super” fu trasformato in “Special” eppoi gli interventi stilistici oltre a tante piccole migliorie: ed ecco i profili cromati sulle fiancate, le cornici lucide per parabrezza e lunotto, la mascherina modificata, nuovo volante con corona in simil legno, nuova plancia, rivestita in plastica, quadro strumenti nero con fondo scala  a 160 km/h, aggiunta di un pozzetto porta oggetti alla base del cambio, divano posteriore ridisegnato, per offrire maggior sostegno alle gambe, nuovi cerchi da 13 pollici, nuovi colori per la carrozzeria. 

La “ Special” beneficiò di un nuovo propulsore da 47 cv, dotato di carburatore a doppio corpo con collettori di scarico maggiorati: piccole variazioni che consentivano però di superare 135 km/h.

La produzione cessò nel 1971, quando all’orizzonte apparve  la 127.

marco lasala

Credo di esser nato per comunicare la mia passione per i motori: i miei primi passi li ho mossi.. su di un kart!!! Mi sono laureato in Economia e Commercio (indirizzo Marketing), ma ho iniziato a fare il giornalista da quando avevo poco più di 20 anni, scrivendo per quotidiani nazionali e riviste estere. Oggi collaboro con diverse testate specializzate nell’universo automotive, provo auto e moto, descrivo le mie sensazioni di guida, cerco di emozionare i lettori. Sono un competitivo, amo salire sul gradino più alto del podio, sono convinto che il pericolo più grande sia frenare, piuttosto che affrontare una curva a gas aperto! Il mondo dei motori è in continua evoluzione, l’elettrificato macina chilometri, ma… nella mia mente la melodia di un V12 a 8.000 giri non svanirà mai!

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