Quanta incertezza in MotoGP: sono in quattro in testa
È un campionato imprevedibile quello della MotoGP, competitivo e incerto quello che ci lascia in eredità il circuito di Austin.
Sono quattro i piloti, di quattro casate differenti, a comandare la classifica MotoGP e ad essere raccolti in appena 9 punti: a guidare la graduatoria c’è Dovizioso e la sua Ducati, a +3 dalla Yamaha di Rossi, a +5 su Rins e la sua Suzuki e addirittura a +9 sullo strafavorito Marquez, della Honda.
Il che vuol dire emozioni, vivacità, incertezza sul finale e certezza sui brividi ad ogni gara.
A sbaragliare tutte le aspettative è stato soprattutto il successo di Rins, alla prima volta nella top class, con un ritorno alla vittoria dopo addirittura 30 mesi per la Suzuki.
Che il pilota spagnolo sia una vera e propria sorpresa lo dice anche la sua quota sulla vittoria finale del mondiale di MotoGP, che lo vede piazzato a 12.00.
Tutta un’altra cosa rispetto a Marc Marquez (messo in lavagna da Gioco Digitale a 1.25 per la vittoria finale) che nonostante sia andato a terra al nono giro del GP delle Americhe, ha ancora saldamente tra le mani il controllo del campionato.
A confermarcelo è stato il risultato conquistato in Argentina, dove ha distaccato i rivali con un clamoroso 9’’8. Pilota e moto ancora superiori: è lui ancora l’uomo da battere, anche se adesso è l’ultimo del quartetto di testa.
Occhio però agli ostacoli: Marquez dovrà tenere a freno e controllare la sua voglia di strafare, di esagerare nella gara, e soprattutto dovrà fare i conti con il difetto della Rc213v: la catena ballerina che ha fatto cadere a grappoli in Texas per un problema di “natura elettronica”
Così tra macumbe e accelerate, ci credono veramente tutti.
A partire da Dovizioso, quotato a 7.00 per la vittoria finale come Valentino Rossi, che in questi giorni si era detto sicuro che la stagione sarebbe stata più divertente, più competitiva.
Anche il numero 46, felice del doppio secondo posto di fila, mostra un ottimismo moderato: in gara sta andando bene, la Yamaha sta lavorando forte ma si deve ancora migliorare sotto tanti aspetti.
Un invito alla moderazione raccolto anche da Rins: “Me la sto giocando ma il livello della lotta è altissimo”.
La ricetta, per tutti, sembra essere la stessa: crescere ancora, avere costanza nei risultati, non avere paura di nessuno, approfittare di ogni possibile KO di Marquez.
Oltre a loro, più lontani, ci sono Maverick Vinales, piazzato a 19.00, Cal Crutchlow della Honda a 34.00, Jack Miller su Ducati a 51.00 e il suo compagno Danilo Petrucci a 67.00.
Ogni verdetto, però, appartiene alla pista, all’asfalto. E a lui non si può dire di no.
Così sarà il circuito di Jerez, prima gara europea del motomondiale e test chiave per tutti i piloti, a dire chi potrà continuare a provarci e chi invece sarà tagliato fuori.
Qui in Spagna il tempo record l’ha siglato Crutchlow, ma è una terra di conquista per i piloti spagnoli. Bisogna aspettare solo qualche giorno e vedere come va a finire.
E se il treno dei quattro vagoni di testa si perderà qualcuno per strada.
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