E’ stata sul finire degli anni ’80 il sogno di molti adolescenti, la Opel Omega Lotus ritorna a Ginevra.
Era il 1989 quando la Opel Omega Lotus venne svelata a Ginevra sbaragliando la concorrenza.
Una sorta di prototipo, una berlina dalle prestazioni elevatissime con appendici aerodinamiche esasperate.
Era spinta da un poderoso V6 biturbo, bialbero, da 3,6 litri, un 24 valvole da 377 cavalli.
Raggiungeva i 280 km/h con uno 0-100 km/h in meno di 5,4 secondi, prestazioni per l’epoca irraggiungibili da molte supercar.
Un capolavoro dell’ingegneria, grazie alla collaborazione della Lotus, molte parti di questa berlina erano pezzi unici.
I due turbocompressori Garret, doppio intercooler e le tre bobine per ogni candela ne sono un esempio..
Anche la trasmissione era specifica per questa vettura, il cambio manuale 6 marce era dotato dei primi cinque rapporti ravvicinati, con una sesta lunga in modo da ridurre il regime di rotazione alle alte velocità.
Rispetto alle versioni normali, il passo era allungato di 18 millimetri, i cerchi da 17 pollici montavano pneumatici 235/45 all’anteriore e 265/40 al posteriore con freni a disco maggiorati da 320 millimetri.
Curatissima l’aerodinamica, il coefficiente di penetrazione di 0,30 favoriva le sue performance.
Anche la dotazione era adeguata al prezzo della Opel Omega Lotus , con interni in pelle Connolly, sedili riscaldati e regolabili elettricamente e tetto apribile elettrico.
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