Un’intera generazione calca il pavé parigino e chiede più libertà, mentre Citroën presenta un innovativo modello per il tempo libero: la Méhari , cabriolet originale, costruita sulla piattaforma della Dyane 6 , definita come oggetto mobile non identificato sulle strade dell’epoca.
Pensata da Roland de La Poype, un eccentrico industriale francese che nel secondo dopoguerra ha rivoluzionato il panorama europeo con le sue creazioni in plastica, la Méhari dimostra subito le sue caratteristiche di vettura multiuso e trasformista, adatta a diversi utilizzi, capace di portare un gruppo di giovani in spiaggia o quattrocento chilogrammi di materiale all’interno di un cantiere!
Versatile, pratica ed economica, la Citroën Méhari è la compagna ideale per le gite al mare, grazie all’ingegnosa carrozzeria in plastica ABS, che la rende leggera (525 kg), insensibile alla corrosione e totalmente lavabile con un getto d’acqua. Fuori dagli schemi, ma decisamente conviviale e ottimistica, modulabile a piacimento e dai colori pop, questa piccola Citroën diventa immediatamente un successo popolare.
Spinta da un motore a due cilindri contrapposti, raffreddato ad aria, analogo a quello delle Citroën Dyane6 e 2CV 6, la Méhari viaggia sul filo dei cento all’ora e percorre mediamente venti chilometri con un litro di benzina.
Spaziosa e facile da guidare, è l’auto trasformista per eccellenza, capace di diventare in pochi minuti berlina, pick-up o cabriolet, montando o smontando la sua capote modulare che permette di viaggiare anche con il solo tetto, lasciando liberi i tre lati attorno al parabrezza.
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