Se ne andato Benny Rosolia il Corsaro Nero dell'automobilismo italiano
Benny Rosolia è uno degli ultimi eredi di un motosport genuino e che lui amava e praticava solo per piacere personale e non per soldi. Se ne è andato così, in un sabato mattina di sole.
Appartenente ad una nota famiglia marsalese di commercianti. Benedetto “Benny” Rosolia, il marsalese “volante”, conosciuto anche con il nome “Nitto”, ha iniziato la sua carriera da pilota nel 1971 e l’ha chiusa nel 1990.
Benny ha gareggiato quasi sempre con Osella , ma anche con Chevron o con le auto di un piccolo costruttore come Bellasi e ad un certo punto, con le sue vittorie conquistate in lungo e il largo per lo stivale, ha suscitato l’interesse dell’ingegnere Gianpaolo Dallara che lo voleva far correre con le sue auto da professionista, facendogliele provare sul circuito di Varano de Melegari, ma lui rifiutò e continuò a correre solo da gentleman, solo per il piacere personale e per la grande passione per la velocità e i motori. Sono sei le vittorie di Rosolia conquistate alla Monterice, tre consecutive dall’82 all’84, poi nell’86 e ’87 e infine nell’89. Suo il record di cui è ancora detentore alla Cefalù-Gibilmanna.
Erano gli anni d’oro della categoria e ogni domenica il Corsaro Nero lottava con campioni come il catanese Enrico Grimaldi e soprattutto il Re delle cronoscalate, il toscano Mauro Nesti.
Quando non esisteva ancora l’elettronica a tenere a bada la potenza del motore, Benny Rosolia con la sua guida al limite della fisica ha conquistato l’affetto e la stima di migliaia di appassionati di motorsport e dei suoi colleghi che lo temevano e un po’ gli invidiavano quel talento innato e quel coraggio che lo rendevano unico nell’affrontare ogni tornante. Ciao Corsaro Nero!
a cura di Carlo Rallo
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