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Durata e prestazioni nel tempo per il nuovo pneumatico Michelin Primacy 4

Tempo di lettura: 4 minuti

Michelin lancia sul mercato il suo nuovo Primacy 4 , pneumatico frutto di una evoluzione costante nel tempo, che ha visto il brand francese investire in ricerca e sviluppo, per poi approdare ad una nuova tipologia di prodotto che punta sulla durata, prestazioni e sicurezza.

Partiamo dal presupposto che un pneumatico, oltre una determinata soglia minima di usura, deve essere obbligatoriamente sostituito: Michelin va in controtendenza con il Primacy 4 , sostenendo che non sempre, un battistrada con una scanalatura di 1,6 millimetri, limite imposto dall’attuale normativa Europea, ha effetti negativi, anzi…

L’obsolescenza programmata è una strategia volta a definire il ciclo vitale di un prodotto ed a limitarne la durata nel tempo: Michelin nel campo degli pneumatici, è contro questa pratica!

C’è una legislazione in tema pneumatici: nel 1989 l’Ente Europeo definì l’altezza minima di un battistrada (1,6 millimetri), tuttavia molti costruttori, consigliano di smontare e sostituire gli pneumatici intorno ai 3-4 millimetri: tutto ciò, non è obsolescenza programmata, ma è qualcosa che si avvicina molto, perché si tratta di una pratica che favorisce la vendita di pneumatici a basso costo!

Questa normativa va contro il principio di aumentare la vita del pneumatico (economia di ciclo) che unitamente alla mobilità sostenibile, è un valore che da sempre appartiene alla Michelin .
Ancora una volta, Michelin ribadisce che un battistrada con uno spessore di 1,6 millimetri, è più che sufficiente a garantire la sicurezza dell’automobilista, per vari motivi:
– lo spessore del battistrada di 1,6 millimetri non inficia sulla sicurezza della vettura, perché sono tanti i fattori ad influenzare il comportamento di un’auto;
– le prestazioni del pneumatico cambiano con l’usura, spesso, queste migliorano, ad esempio la tenuta in curva o la frenata, in condizioni di asfalto asciutto;
– migliora la resistenza al rotolamento;
– maggiore reattività dello sterzo.

In caso di neve e bagnato le prestazioni di un pneumatico, nel tempo, calano in maniera lenta e costante.
Sul bagnato, il 99% degli incidenti, avviene in presenza di uno strato d’acqua inferiore al millimetro: ciò significa che lo spessore di 1,6 millimetri risulta ancora valida.

Se smontiamo le gomme a 3 millimetri anziché a 1,6 l’impatto sull’ambiente è considerevole: ogni anno si getterebbero in discarica 120 milioni di pneumatici in più!
Basti pensare che l’energia che occorrerebbe per costruire una così tanta mole di pneumatici, lavorarli e smaltirli, è pari, a 280 milioni di tonnellate di greggio (produzione annuale di Messico e Venezuela).
Dal punto di vista dei costi, in Europa, questo si tradurrebbe in una spesa pari a 6,9 miliardi di euro, tra carburante e costo d’acquisto.

Fare di più costa di meno
Michelin al suo interno sta compiendo notevoli passi in tema di rispetto dell’ambiente: riduzione dell’impronta energetica di oltre il 50%, partnership con aziende che producono elastomeri sintetici, da riciclare.
L’utilizzo di gomme naturali, nel campo auto e motociclistico, è molto basso, mentre negli aeroplani il suo utilizzo, per via dei carichi e delle forze di inerzia da sostenere, è ancora alto: Michelin , grazie all’acquisizione della Barito Pacific , ha realizzato un progetto dove tra gli organi di governo è presente il WWF. La joint-venture tra queste due aziende, prevede la diffusione di piantagioni che producono lattice.
Nel caso di autocarro, ad esempio, il pneumatico è costituito da circa il 20% di lattice, mentre nell’aeronautica, l’utilizzo del lattice, garantisce una maggiore durata nel tempo, in presenza di pressioni elevate.

Tra il 2010 ed il 2020, Michelin si è impegnata a ridurre l’assorbimento energetico dei suoi stabilimenti del 50%: ad oggi si è raggiunto il -43%.
In futuro, non si potranno ottenere riduzioni sensibili, per questo, la Michelin , lo scorso anno , ha introdotto il suo Vision , pneumatico privo di aria, che grazie ad un sistema alveolare collegato direttamente al mozzo, nasce e muore con la vettura. Questo prodotto è totalmente biodegradabile ed è frutto della stampa 3D.

Il Michelin Vision non è un semplice esercizio di stile ma un prodotto che nel tempo sarà destinato ad una produzione in scala.

Michelin Primacy 4
Nasce dopo 3 anni di sviluppo ed ha come caratteristiche principali il rendimento chilometrico e le prestazioni sul bagnato: da test esterni fatti, percorre rispetto alla media premium, più di 18.000 km!!
Sul bagnato, rispetto alla media dei concorrenti premium, il Michelin Primacy 4 ha tempi di arresto pari a 0,9 metri da nuovo e 2,8 metri da usato.
Questi risultati sono ottenuti grazie alla composizione della mescola: Michelin , investe nel suo reparto di ricerca e sviluppo, 700 milioni di euro l’anno!
Ciò ha reso possibile la realizzazione di polimeri completamente elasticizzati, particelle che grazie alla presenza di polimeri funzionali e della silice idrofoba, garantiscono un piano regolare, che assorbe poca energia nell’avanzamento, situazione, dove le particelle di silice si vanno ad aggrappare l’asfalto, soprattutto in presenza di acqua.
Il secondo fattore che rende possibile una maggiore prestazioni sul bagnato è la scultura del battistrada: il Michelin Primacy 4 , fornisce il 22% in più di evacuazione acqua.
Per realizzare la mescola del Primacy 4 sono state utilizzati meno olii e più mescole.

Le moderne vetture richiedono la presenza di pneumatici sempre più leggeri, sempre più scorrevoli, pratica che ha dato vita a prodotti ottimizzati in tutti i loro aspetti.
Se un aliante veleggia in aria, un pneumatico è soggetto ad un martellamento costante.
Durante il suo rotolamento, un pneumatico è soggetto a carichi ed a sollecitazioni uniformi e costanti e soprattutto deve resistere al calore, situazione dove le mescole lavorano meglio quando si riscaldano.
Ovviamente la struttura di un pneumatico, deve mantenere una temperatura costante e bassa, durante il suo utilizzo.
Un altro fattore da tenere in considerazione nell’acquisto di un pneumatico nuovo, è la sua usura nel tempo: Michelin spinge affinché i test sui prodotti, siano effettuati non solo su prodotti nuovi, ma anche usati.

Michelin Primacy 4 è disponibile da quest’anno, coprendo una gamma di veicoli che utilizzano cerchi dai 16 ai 18 pollici e che appartengono a diversi segmenti di mercato.
Primacy 4 è dotato di un profilo laterale che protegge i cerchi, da urti e marciapiedi.
Michelin è impegnata affinché, questo pneumatico, sia utilizzato come primo equipaggiamento, questi i numeri: 30 in corso di cui 24 in co-sviluppo, l’obiettivo è quello di superare le 120 omologazioni del Primacy 3 .

a cura di Marco Lasala
marco.lasala@reportmotori.it

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