Archiviata la sosta invernale, la MotoGP riparte come da tradizione in notturna dal Qatar.
Dal 16 al 18 marzo il Losail International Circuit ospita il 1 appuntamento del Campionato del Mondo MotoGP 2018.
Situato a 23 km a nord di Doha, il tracciato è costato 60 milioni di dollari statunitensi ed è stato inaugurato nell’ottobre del 2004.
Pur situato in una zona calda del pianeta, non presenta particolari problemi di temperatura perché la gara prende il via alle ore 19, cioè dopo il tramonto del sole. Nel 2017 la temperatura dell’asfalto era di 22 gradi mentre nel 2015 ha raggiunto i 28 gradi. La gara in notturna permette inoltre di ammirare l’incandescenza dei dischi freno in carbonio nelle frenate più violente.
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP , il Losail International Circuit rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, eguagliato da altre 8 piste. La valutazione è però inferiore a quella delle altre 3 piste asiatiche del Mondiale.
L’impegno dei freni durante il GP
Le 16 curve della pista richiedono l’intervento dei freni in ben 13 punti, record del Mondiale condiviso con Austin: a Phillip Island, invece, le frenate sono appena 6 per giro. Per questa ragione dalla partenza alla bandiera a scacchi i piloti si servono dei freni 286 volte, valore inferiore solo alle 297 frenate di Jerez.
Così come ad Austin, i freni sono in funzione per oltre 37 secondi al giro. In Qatar i freni vengono usati per poco meno di 14 minuti, equivalenti a quasi un terzo di gara. La decelerazione media di 1,16 g è invece in linea con quella della maggioranza delle piste del Mondiale.
Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera i 14 quintali. Per fare un paragone con la Superbike, sono oltre 6 quintali in più del carico complessivo sulla leva esercitato da Jonathan Rea in gara 1 dell’ultimo round in Thailandia.
Le frenate più impegnative
Delle 13 frenate del Losail International Circuit 3 sono considerate altamente impegnative per i freni mentre 4 sono di media difficoltà e 6 sono light.
Complice il rettilineo di 1.068 metri che la precede, la frenata alla prima curva dopo il traguardo è la seconda più difficile dell’intero Mondiale: le MotoGP vi arrivano a 350 km/h e rallentano fino a 99 km/h esercitando un carico sulla leva del freno di 7,5 kg. Per impostare la curva, i piloti frenano per 5,1 secondi durante i quali percorrono 289 metri, equivalenti alla lunghezza di 4 Airbus A380. La pressione dell’impianto frenante raggiunge invece i 13 bar, cioè il 50 per cento in più di quella massima a cui sono gonfiati i pneumatici delle bici da corsa.
Impegnativa è anche l’ultima curva della pista per i 178 metri di frenata: le moto perdono oltre 150 km/h e i piloti subiscono una decelerazione di 1,5 g cioè oltre 0,18 g in più di quella che fa registrare una Porsche 911 GT3 in frenata partendo da 200 km/h. L’impianto frenante delle MotoGP raggiunge in questa sezione della pista i 10,9 bar di pressione. Valori identici di decelerazione, carico sulla leva (6 kg) e pressione dell’impianto per la curva 4: la frenata dura 3,5 secondi perché le moto pur arrivando più veloci entrano in curva a 119 km/h.
Prestazioni Brembo
Tutte e 14 le edizioni del GP Qatar disputate finora sono state vinte da MotoGP con freni Brembo . Il team più vincente è la Yamaha, con 8 successi, mentre Ducati e Honda inseguono con 3 vittorie. Così come Casey Stoner, anche Valentino Rossi vanta 4 trionfi ma l’anno scorso si è piazzato terzo. Ben 11 podi e 8 pole position per Jorge Lorenzo, vincitore di 3 delle ultime 6 edizioni.
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