Una storia lunga 50 anni, era il 1967 quando a sorpresa, Mazda introdusse sul mercato una due posti, un’auto prestazionale, bella, da sogno, ma soprattutto anti convenzionale, perché montava un motore rotativo: era la Cosmo Sport .
Conosciuta in Giappone come 110S , la Mazda Cosmo Sport fu prodotta in soli 1.176 esemplari, tutte oramai rare e sognate dai collezionisti di tutto il mondo.
Con questa gloriosa e tecnologica vettura, la casa automobilistica giapponese segna definitivamente il passaggio da produttore di autocarri e piccole auto a vetture emozionanti, prestigiose, uniche.
Il motore rotativo è stato prodotto da Mazda in oltre 2 milioni di unità, seguiranno nel tempo, su questo filone, la RX-7 e la RX-8 , ma anche vittorie in famose competizioni agonistiche: alla 24 Ore di Le Mans la Mazda 787B spinta da quattro rotori da 2,6 litri, per un totale di 710 cavalli, vince gara e titolo mondiale.
Un DNA quello introdotto da Mazda sulle sue vetture che dagli anni ’60 è arrivato fino ai giorni nostri, un design ed una filosofia costruttiva, rivissuta attraverso la MX-5 .
Piacere di guida, voglia di osare e rendere tutt’uno il rapporto uomo/macchina ( Jinba-Ittai): dalla Mazda Cosmo Sport alla RX-Vision, il sogno continua…
a cura di Marco Lasala
marco.lasala@reportmotori.it
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