Google Lunar XPRIZE: un'impresa da 30 milioni di dollari!
Delle 16 squadre che avevano inizialmente accettato la sfida del Google Lunar XPRIZE , oggi ne restano in gara 5 e tra loro c’è il team giapponese HAKUTO, che partecipa alla competizione con il supporto tecnologico di Suzuki Motor Corporation nei campi della riduzione del peso e della trazione integrale. Curioso il collegamento del nome del team HAKUTO (coniglio bianco, in giapponese) con l’antica leggenda popolare giapponese, che vuole che sulla Luna viva un coniglio.
La scelta di Suzuki di mettersi in gioco non è casuale; come ha dichiarato Toshihiro Suzuki, Presidente, CEO e COO di Suzuki Motor Corporation: “Ci sentiamo vicini allo spirito che anima il team HAKUTO, che cerca di realizzare il suo sogno attraverso un mezzo compatto e inarrestabile; anche noi abbiamo contribuito, con le nostre auto compatte, a realizzare il sogno di portare benessere nelle società”.
La sfida del Team è raccontata in un video molto suggestivo. Le immagini spettacolari trasmettono chiaramente quanta passione animi il gruppo di HAKUTO e Suzuki, e quale impegno mettano i suoi membri per coronare l’impresa.
All’interno del Team HAKUTO, Suzuki ha un ruolo chiave: mettere la propria esperienza in materia di veicoli compatti a trazione integrale al servizio dello sviluppo del rover. La leggerezza è stata sin dal primo momento un obiettivo dei progettisti del Mooonraker . Il primo prototipo pesava ben 10 kg, che sono diventati 7 dopo un primo lavoro di affinamento. Oggi, grazie al prezioso contributo dei tecnici di Suzuki, il rover è prossimo a raggiungere i 4 kg. Si tratta di un risultato eccezionale, che incide molto sul contenimento dei costi della missione: trasportare sulla Luna un chilo di carico in più comporterebbe un incremento delle spese di un milione di dollari.
Dopo la scelta del CFRP (Carbon Fiber Reinforced Polymer) per la scocca del rover, i tecnici Suzuki si sono occupati dell’analisi strutturale del veicolo: si sono concentrati sulla selezione dei materiali, studiando accuratamente i loro spessori e la rigidezza per rendere il rover leggero, robusto e affidabile al tempo stesso.
In questo senso hanno simulato le tremende vibrazioni che ci saranno al decollo e le sollecitazioni all’allunaggio, per scongiurare il rischio di danni al Moonraker, che comprometterebbero tutta la missione. Hanno inoltre monitorato le reazioni della centralina CPU sottoposta agli shock termici previsti dalla spedizione, utilizzando anche raggi X.
Per affrontare un terreno impervio come quello della superficie lunare, ricoperta di regolite, la soluzione migliore è chiaramente la trazione integrale, tecnologia in cui Suzuki è leader mondiale con il sistema 4×4 ALLGRIP.
Questa trazione è presente sulla maggior parte dei modelli Suzuki, dalla intramontabile JIMNY alla debuttante New SWIFT; dalla versatile S-CROSS, all’inarrestabile VITARA, che riescono a coniugare sicurezza e sportività con funzioni avanzate, come la strategia predittiva “feedforward”, che consente di valutare la possibilità di slittamento in base ai parametri di guida.
Travaso di tecnologia
Questo lavoro estremamente impegnativo ha appassionato ogni giorno di più i tecnici Suzuki. Le analisi fatte durante lo sviluppo del Moonraker saranno di grande aiuto per costruire in futuro auto più leggere e con sistemi di trazione più efficaci, grazie anche all’impiego di materiali innovativi.
Il Google Lunar XPRIZE
Il Google Lunar XPRIZE è una competizione da 30 milioni di dollari senza precedenti, indetta per sfidare e ispirare gli ingegneri e gli imprenditori di tutto il mondo nello sviluppo di metodi a basso costo nella robotica di esplorazione spaziale. Per vincere il Google Lunar XPRIZE , un team finanziato da privati deve inviare con successo un robot sulla superficie della Luna che esplori almeno 500 metri e che invii sulla terra video e immagini ad alta definizione, prima che la missione scada il 31 dicembre 2017.
Alla prima squadra che completerà con successo questa missione verrà consegnato un premio di 20 milioni di dollari, mentre alla seconda squadra saranno assegnati 5 milioni di dollari, con premi bonus disponibili per ulteriori conquiste tecniche e scientifiche, come, ad esempio, sopravvivere a una notte lunare o visitare il sito di atterraggio di Apollo.
Per vincere uno di questi premi, le squadre devono dimostrare che il 90% dei loro costi delle missioni sono stati finanziati da fonti private.
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