Alonso salta il GP di Montecarlo. Correrà la 500 Miglia di Indianapolis
Fin qui, si potrebbe sicuramente rispondere “Sai che novità, corre con la Mclaren Honda già da tre anni”, e invece no, la notizia c’è, ed è di quelle clamorose: Fernando Alonso non correrà a Montecarlo il Gran Premio di Monaco, ma sarà ad Indianapolis per disputare la sua prima 500 miglia con la “Mclaren Honda” del Team Andretti Autosport.
E a questo punto, direte: “No, è uno scherzo”. No non lo è, siamo al 12 di aprile, non è un Pescione classico di inizio mese, non è nemmeno una news da clickbaiting, di quelle che leggiamo sempre più spesso in rete, fatte a posta per accativarsi click e like sui social. E’ una notizia di quelle che stravolgono le regole del motorsport, almeno quelle degli ultimi trent’anni di F1. Una notizia un po’ folle ma tanto coraggiosa che, detto in breve, condividiamo totalmente. Ci appare come una ventata di freschezza e di una energia unica in un contesto schematico qual è oggi quello dei gran premi e sinceramente è un gran bella dimostrazione e di voglia di correre e di sfida di un pilota ancora in grado di poter lottare al vertice ma costretto da una vettura poco performante e ancor di più poco affidabile, a remare nelle retrovie.
Da anni Fernando Alonso soffre la scarsa competitività della Mclaren e soprattutto del motore Honda, e lo spagnolo aveva fatto intendere da tempo che nel prossimo futuro ci sarebbe stata qualche sua apparizione alla 500 Miglia o alla 24 ore di Le Mans, dove lo scorso anno ha fatto anche da starter. E bene, quel momento è arrivato, con l’autorizzazione del suo Team all’indomani del Gran Premio di Spagna, il 14 maggio, volerà negli Stati Uniti per iniziare questa nuova avventura che lo vedrà protagonista della 101esima edizione della gara sull’ovale più famoso del mondo.
Le prove inizieranno il 15 maggio mentre le qualifiche dal 20. Vincere un titolo in F1 e la 500 Miglia è una cosa molto rara che solo in pochissimi hanno assaporato, Jim Clark, Graham Hill, Jacque Villeneuve ed Emerson Fittipaldi. Fernando non andrà certo per vincere, anche se la squadra di Michael Andretti è al top, ma ci proverà, gli attributi non gli mancano, lo ha dimostrato in sedici anni di Formula 1, ma a Indianapolis dovrà fare i conti con la velocità infernale di un catino e prendere le misure e la ulteriore sensibilità per trovarsi a 350 all’ora affiancato ad altre due o tre monoposto tutte attorno. Ed è lo stesso Alonso a dire di essere consapevole di non potere puntare alla vittoria e di voler prendere questa come una straordinaria sfida che Mclaren e il Team Autosport di Andretti gli permetteranno di fare.
Alonso, che a luglio compirà 36 anni va ad arricchire la sua carriera dopo aver conquistato in F1 due mondiali con la Renault di Flavio Briatore, nel 2005 e nel 2006. Nel suo palmares ci sono 276 gran premi disputati, 32 vittorie, 97 podi, 22 giri veloci e 22 pole position. 4 le vetture con cui ha gareggiato in F1: Minardi, Renault, Ferrari e Mclaren. La scelta di Alonso di lasciare per una gara la sua monoposto di F1, non si sa ancora a chi, – forse sarà chiamato a sostituirlo il pensionato Jenson Button -, per salire su una monoposto Indy, oltre che di un automobilismo eroico e allo stesso tempo romantico come quello di altri tempi, apre tanti scenari per il futuro del campione di Oviedo che potrebbero vederlo, chissà, in tutte le gare della serie americana già dal prossimo anno, oppure, è da valutare come un messaggio lanciato al suo attuale team, che in due gran premi non gli ha consentito di arrivare al traguardo e allora potrebbe essere un segnale di distacco per cambiare definitivamente aria nel 2018. La stagione 2017 è appena iniziata ma le possibilità di mercato che Fernando Alonso mette in moto andando a correre negli States sono tanto suggestive quanto realistiche. Ps. C’è chi addirittura lo vedrebbe di nuovo a Maranello, ma questa è un’altra storia di puro fantamercato…
a cura di Carlo Rallo
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