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Il Max Racing Team pronto al debutto in Moto3

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Max Biaggi torna in pista con una nuova avventura: Max Racing Team, una nuo-va squadra di Moto3 fondata e capitanata dal più volte campione del mondo nelle classi 250 e Superbike.

La presentazione, avvenuta nella suggestiva cittadina altoatesina di Ortisei presso l’hotel Montchalet, ha visto coinvolto Biaggi insieme ai due giovanissimi piloti Davide Baldini e Alessandro Del Bianco, personalmente scelti dal pluri-campione per comporre la propria squadra.

L’obiettivo di Max Biaggi , dopo aver portato i due giovani a competere nel Campionato Italiano 2017 di Moto3, è di arrivare nel 2018 col suo team al Campionato del Mondo.
Il Max Racing Team, infatti, è l’espressione della volontà dell’ex-pilota di credere nel futuro del racing e continuare a dare un contributo al mondo del motociclismo, dedicandosi a sviluppare le abilità di giovani e promettenti talenti. Attraverso una partecipazione in prima persona in tutte le fasi della gestione del team, Max Biaggi sarà a capo di un progetto non solo in qualità di manager e team principal, ma soprattutto mentore, af ancando i suoi piloti in prima persona e trasmettendo la sua ventennale e solida competenza nel settore.

Biaggi, inoltre, rappresenterà Mahindra in qualità di ambasciatore uf ciale del mondo del racing della società indiana, seguendo gran parte delle gare del campionato del mondo di Moto3 per tutto il 2017. Si tratta di un’ulteriore confer- ma del sodalizio tra il pilota e la casa indiana – che ha registrato una fortissima crescita nel 2016 – sia per l’interesse e la ducia di Mahindra per le giovani leve del mondo del motociclismo, sia da parte di Max Biaggi per la MGP3O. Sarà proprio su questa moto 100% Made in Italy che correranno i due piloti, che potranno far af damento su tutte le evo- luzioni tecnologiche della casa produttrice. Il Factory Mahindra Team, nella sua interezza, sarà espressione del legame con il nostro Paese in quanto la MFP3O sarà prodotta interamente a Besozzo (Varese).

Biografia Max Biaggi
Massimiliano Max Biaggi nasce a Roma nel 1971. Sin da piccolo si interessa molto allo sport: è soprattutto il calcio a catturare la sua attenzione, per questo da 7 anni si allena nella scuola calcio del suo quartiere. Presto, però, dentro di lui comincia a farsi strada un’adrenalina ben diversa da quella che il calcio gli aveva regalato sino a quel momento. E’ attratto dalle macchine e dai motori, così tanto che riesce persino a mettere in moto un’automobile di nascosto dai suoi genitori. Eppure non risponde immediatamente a quel “rombo di motori” che lo chiama, infatti continua a dedicarsi al calcio per tutta l’adolescenza. Per gioco, un giorno, Max accompagna un amico al circuito di Vallelunga. Lo osserva correre sulla pista, il rombo di motore che da tempo lo chiamava si fa più forte, e Max ha una folgorazione: vuole correre anche lui, e lavora duramente per comprarsi l’attrezzatura.

A 18 anni, corre la sua prima gara a Magione nel Campionato Italiano Sport Production classe 125cc in sella a una Honda. Il 1990 è l’anno della svolta: Maurizio Vitali, meccanico di Roma – e futuro capo-meccanico di Garry McCoy – ha sentito parlare di Max e vuole a tutti i costi seguirlo a livello tecnico. Vince 6 gare su 7, e nessuno ha più dubbi sul suo talento. Nel 1991 arriva un’ulteriore conferma: vince il titolo europeo 250 al primo tentativo, supervisionato dal capo-meccanico Mauro Noccioli nel Team Italia. Con questa vittoria, il pensiero corre subito al Motomondiale. Max prende parte al Team in squadra con Pierfrancesco Chili, e gareggia in sella ad un’Aprilia 250cc. Nonostante sia agli esordi, spicca su tutti per grinta e tenacia: durante il Gran Premio d’Italia, al Mugello, ottiene il suo primo podio. Vince nello stesso anno il suo primo Gran Premio in Sudafrica nell’ultima corsa del campionato: una vera conquista per Max, che ha descritto la sensazione della vittoria come “Qualcosa di unico, è stato come sentirsi in cima al mondo”. Conclude il campionato in quinta posizione e l’anno successivo lascia Aprilia per un contratto con Honda, prendendo parte alla squadra di Kanemoto. Vince un solo Gran Premio, ma Max sfrutta queste occasioni per migliorare le sue performance e studiare a fondo le piste e i suoi avversari. La parentesi, in effetti, lo fa tornare in Aprilia più forte che mai: siamo nel 1994, e nalmente vince il suo primo mondiale. E’ il primo pilota italiano, nella storia, a vincere con una moto italiana Aprilia. Il re Max non si ferma, e si conferma vincitore di moltissime gare. Quello del 94, infatti, sarà solo il primo di tre mondiali vinti consecutivi (1994, 1995 e 1996). Nel 1997 l’anno torna ancora una volta in Honda a anco di Kanemoto, con una squadra rinnovata. Vince ancora: no a quel momento, Max aveva collezionato ben 29 vittorie e i quattro titoli mondiali. Un risultato unico, che nessuno era mai riuscito ad ottenere sino a quel momento.

Il 1998 segna il passaggio alla classe 500, al debutto in classe regina sempre in sella ad Honda e con Kanemoto in qualità di team manager. Prima gara, pole, vittoria e giro veloce: solo l’indimenticabile Jano Saarinen ci era riuscito 25 anni prima nel 1973, Max era riuscito al debutto a battere Mick Doohan allora campione affermata della 500cc. Vince facilmente la prima gara, ma non il titolo: si classi ca secondo. Il 1999, invece, avviene il debutto con Yamaha. Non mancano le soddisfazioni, come la vittoria in volata sulla posta di Phillip Island nel 2000, ma neanche qualche dif coltà, a causa di incidente nel GP di Francia nel 1999 e la mancata vittoria del Mondiale. Nel 2003 Biaggi ritorna alla Honda nel team Camel Pramac Pons, terminando le stagioni del 2003 e del 2004 con un terzo posto. Sebbene alcuni infortuni lo allontanano dal podio nelle stagioni successive e lo stesso Max non si ritiene soddisfatto dei risultati ottenuti, dopo un anno sabbatico si lancia in una nuova avventura: la Superbike, in sella ad una Suzuki GSX-R 1000 del team Alstare Corona di Francesco Batta. Nonostante l’anno di stop, con 14 podi e 3 vittorie, Biaggi si gioca tutto no all’ultima gara, arrivando terzo in classi ca. Approda poi al team Ducati Sterilgarda e nonostante un mese fermo a causa di una frattura, arriva al settimo posto. Il 2010, dopo il ritorno alla “sua” Aprilia, è l’anno decisivo: Max è il primo italiano nella storia del mondiale SBK e campione con 10 vittorie e 14 podi. La stagione 2012 consacra Max come campione della superbike, con 5 gare vinte e 6 podi. Vince il suo secondo titolo SBK per solo mezzo punto.

Il 7 novembre 2012 Biaggi annuncia il ritiro dall’agonismo, ma non dal mondo delle moto, a cui continua a partecipa- re in qualità di commentatore tecnico delle gare di Superbike per Mediaset nel 2013. Nel 2015 Max torna in Aprilia come collaudatore del team Aprilia Racing e compete come wild card nel mondiale Superbike, ottenendo un podio in Mali. Oggi, Max accoglie con entusiasmo la nuova s da di Team Manager, mettendo al servizio di giovani piloti la sua competenza di pilota campione e gran conoscitore del settore. Con una garanzia di successo: la grinta che da sempre lo contraddistingue.

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