Alfa Romeo Stelvio Turbo
Se l’immancabile parentela con la nuova Alfa Romeo Giulia è evidente nell’estetica e nelle motorizzazioni, alla versione Quadrifoglio si affianca, nella gamma Stelvio, anche un potente 2 litri turbo da 280 cavalli.
Un quattro cilindri in linea, totalmente in allumino, che eroga una potenza massima di 280 cavalli a 5.250 giri al minuto, l’ Alfa Romeo Stelvio Turbo , ha una coppia massima di 400 Nm disponibile a partire dai 2.250 giri al minuto!
Un motore evoluto dotato di un turbocompressore che ha una pressione di sovralimentazione di ben 200 bar, un sistema elettroidraulico di attuazione delle valvole chiamato “MultiAir“, tecnologie queste che permettono alla Stelvio Turbo, prestazioni elevatissime.
Abbinato al motore Turbo c’è il cambio automatico ZF a 8 marce: velocissimo nelle cambiate, è il medesimo montato sulla potente Quadrifoglio .
Di serie sull’ Alfa Romeo Stelvio Turbo troviamo l’innovativo sistema di trasmissione integrale Q4.
I vantaggi della trazione integrale qui sono ottimizzati a seconda del percorso affrontato, un differenziale anteriore aumenta l’efficacia in curva del SUV torinese, ma al tempo stesso, le dona reattività.
Nel dettaglio, il sistema Q4 monitora continuamente numerosi parametri per garantire la miglior ripartizione della coppia tra i due assali in funzione dell’utilizzo della vettura e dell’aderenza disponibile a terra.
Questa tecnologia è in grado di prevedere le perdite di aderenza delle ruote, affidandosi alle informazioni raccolte dai sensori di accelerazione laterale e longitudinale, di angolo volante e di velocità d’imbardata della vettura. In condizioni normali, Stelvio Turbo con sistema Q4 si comporta come un veicolo a trazione posteriore: il 100% della coppia è inviato all’assale posteriore. All’approssimarsi del limite di aderenza delle ruote, il sistema trasferisce in tempo reale fino al 50% della coppia motrice all’assale anteriore attraverso una scatola di rinvio dedicata.
Per assicurare la massima velocità di reazione nel ripartire la coppia, il sistema sfrutta un elevato sovraslittamento meccanico (fino al 2,5%) tra i due assali, che si traduce in un controllo della vettura ai vertici della categoria in termini di trazione e stabilità direzionale in curva.
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