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La Volkswagen guarda al mercato cinese per il futuro

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Volkswagen Tiguan 2.0 BiTDIDopo lo scandalo del Dieselgate, pagato duramente più oltreoceano che in Europa, la Volkswagen guarda fiduciosa al futuro e, stavolta, a Est, mettendo in conto, entro il 2025, di produrre ben 30 vetture elettriche e venderne 3 milioni.

Cifre impressionanti, ma non impossibili per il colosso tedesco che per realizzare il suo progetto, potenziare la gamma e aprirsi ad un nuovo e mai logoro mercato sta puntando alla Cina. I fattori che spingono a Est sono molteplici e non ultimo la necessità dello stesso Governo Popolare Cinese di diminuire le emissioni delle polveri sottili e più in generale ridurre l’inquinamento.

La Volkswagen dovrebbe, in questo senso, riuscire a raggiungere i grossi incentivi statali tramite accordi con realtà locali, che dal canto loro, trarrebbero anch’esse dei vantaggi dall’alleanza. Da non dimenticare infatti che il SUV Volkswagen è piuttosto ambito nel paese, tanto da essere stato realizzato e presentato da poco sul mercato un modello, una “copia” a metà tra Tiguan e Touareg (con alcune elementi anche dell’ultimo concept della casa tedesca) e a un prezzo ovviamente stracciato rispetto all’originale (poco più di 16.000 euro), da una casa cinese, la Zoyte, passata sotto le luci dei riflettori per aver realizzato e venduto in passato anche una copia della Porsche Macan.
Tornando al piano pluriennale della casa di Wolfsburg, che guarda non solo alle elettriche tout court, ma pure alle ibride e plug-in, il nuovo concept del SUV presentato allo scorso Salone di Pechino, sembra riprendere le fila di tutto il progetto. Il T-Prime Concept è il primo di sette modelli a basso impatto ambientale pensati essenzialmente per la Cina: grazie al motore elettrico in grado di garantire una autonomia di 50 km in modalità E-Mode (100% elettrico), al sistema di coasting per muoversi con l’inerzia e alla frenata che recupera energia.

Il vero lavoro dei tecnici della Volkswagen punta, mantenendo comunque alti gli standard qualitativi e estetici, alla realizzazione di una batteria in grado di garantire sempre maggiore autonomia, che non abbia bisogno da subito di aggiornamenti per supportare quantità maggiori e che entri in competizione diretta con case, come la Tesla, che già da tempo realizzano per le proprie vetture dispositivi e batterie molto più potenti della concorrenza, grazie anche ai mega impianti di cui dispongono.
Alla fine si tratta anche di questo, riuscire a produrre una quantità maggiore di batterie al litio, e passare da 27 a 150 GWh.

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