Il nuovo motore diesel quattro cilindri OM 654 è il primo nato di una famiglia di propulsori Mercedes-Benz destinata a fissare nuovi standard di riferimento.
Grazie a valori di efficienza ed emissioni esemplari, il nuovo propulsore è già in linea con i requisiti del futuro, sottolineando il ruolo chiave dei motori diesel nel raggiungimento degli ambiziosi obiettivi ambientali a livello mondiale. Il primo motore diesel a quattro cilindri Mercedes-Benz interamente in alluminio debutta sulla versione 220 d della nuova Classe E.
“La nuova famiglia di motori racchiude tutto il know-know che Mercedes-Benz ha maturato in oltre 80 anni di ricerca. I nuovi motori diesel premium sono più parchi nei consumi, più potenti, più leggeri e più compatti e sono stati progettati nel rispetto di tutte le future normative sui gas di scarico a livello mondiale”, ha dichiarato Thomas Weber, Membro del Board di Daimler AG, Responsabile Group Research e Mercedes-Benz Cars Development. “Riteniamo che, se le emissioni di CO2 derivanti dalla circolazione stradale devono ulteriormente diminuire, non si può prescindere dai motori diesel per i veicoli industriali e le autovetture.”
In questo percorso verso la mobilità sostenibile, Mercedes-Benz punta all’ottimizzazione dei moderni motori a combustione interna, oltre che alla produzione di veicoli elettrici ed ibridi. È proprio il motore diesel, così parco nei consumi, pulito e molto apprezzato soprattutto in Europa, a fornire un contributo sostanziale per ridurre ulteriormente i consumi a livello di flotta.
Mercedes-Benz è sulla buona strada su questo fronte. A partire dal 1995, in due decenni, il consumo medio della flotta di vetture si è ridotto quasi della metà: da 9,2 l/100 km (230 g di CO2 /km) a 5 litri (125 g di CO2/km). Già oggi Mercedes-Benz Cars ha al suo attivo 68 modelli che presentano emissioni inferiori a 120 g/km e 108 modelli che possono vantare la classe di efficienza A+ o A.
Questa famiglia di motori con architettura modulare troverà ampio impiego nell’intera gamma di autovetture e van Mercedes-Benz. Sono previsti numerosi livelli di potenza, e la possibilità di montare il motore in posizione longitudinale e trasversale sui veicoli a trazione anteriore, posteriore ed integrale. Questo motore di nuova progettazione è particolarmente significativo anche perché i miglioramenti in termini di efficienza hanno un impatto diretto sul consumo della flotta Mercedes-Benz.
Un ulteriore obiettivo della nuova generazione di motori era ridurre il più possibile il numero delle varianti. Le dimensioni compatte del propulsore consentono una maggiore flessibilità di adattamento in base ai differenti modelli di veicoli. Le interfacce tra il gruppo propulsore e la vettura sono state uniformate per tutte le serie. In particolare, tutti i componenti del sistema di post-trattamento dei gas di scarico sono stati posizionati direttamente sul motore anziché sulla vettura. Il nuovo motore a quattro cilindri OM 654 festeggerà nella primavera del 2016 il suo debutto internazionale sul modello 220 d della nuova Classe E. A conti fatti, il nuovo propulsore vanta consumi ed emissioni di CO2 inferiori di circa il 13% a fronte di una potenza ancora maggiore (143 kW invece di 125 kW).
Le principali innovazioni del nuovo motore:
struttura interamente in alluminio impiegata per la prima volta su un diesel a quattro cilindri
pistoni in acciaio con processo di combustione con cupa a sacca graduata, rivestimento interno dei cilindri con tecnologia NANOSLIDE, iniezione common rail di quarta generazione
montaggio direttamente sul motore di tutti i componenti tecnologici per il trattamento dei gas di scarico
notevolmente più leggero e compatto: 168,4 kg invece di 202,8 kg (-17%), cilindrata di due litri anziché 2,15 litri, distanza tra i cilindri di 90 mm invece di 94 mm
riduzione delle emissioni acustiche ed eccellente comfort vibrazionale, grazie all’adozione di molteplici soluzioni
Emissioni allo scarico: a prova di futuro
Il nuovo motore diesel è stato progettato per rispettare le future normative in materia di emissioni (RDE: Real Driving Emissions). Rispetto all’attuale ciclo di misurazione NEDC, il ciclo WLTP (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure) si pone come obiettivo di allineare in futuro i consumi a norma con quelli reali. In Europa è inoltre prevista l’introduzione di una procedura di rilevazione delle reali emissioni di guida (RDE – Real Driving Emissions), anch’essa caldamente supportata da Mercedes-Benz.
Tutti i componenti rilevanti ai fini di un’efficiente riduzione delle emissioni sono montati direttamente sul motore. Grazie alle soluzioni isolanti adottate ed all’ottimizzazione dei rivestimenti del catalizzatore, è stato possibile eliminare completamente la gestione della temperatura lato motore durante il funzionamento a carico ridotto e l’avviamento a freddo. Oltre ai vantaggi sul fronte delle emissioni, questo permette anche di contenere i consumi, in particolare nei tragitti brevi. Il post-trattamento dei gas di scarico presenta una ridotta dissipazione del calore e condizioni di funzionamento ottimali, essendo posizionato vicino al motore.
Il nuovo propulsore è equipaggiato con un sistema di ricircolo dei gas di scarico a più vie (EGR), che abbina un EGR raffreddato ad alta pressione con uno a bassa pressione. È così possibile ridurre ulteriormente le emissioni grezze del motore lungo l’intero spettro della relativa mappatura, mentre il baricentro della combustione è posizionato in modo tale da ottimizzare i consumi.
I gas di scarico in uscita dal turbocompressore sono inizialmente convogliati verso il catalizzatore ossidante diesel. Successivamente passano attraverso il miscelatore a flusso invertito, all’interno del quale viene aggiunto il liquido AdBlue® con l’ausilio di un modulo di dosaggio raffreddato ad acqua. Grazie ad un percorso di miscelazione appositamente sviluppato, il liquido AdBlue® evapora all’interno del flusso dei gas di scarico lungo un percorso brevissimo e si distribuisce in modo estremamente uniforme sulla superficie del successivo sDPF (filtro antiparticolato con rivestimento per la riduzione degli ossidi di azoto). Un catalizzatore SCR, posizionato a valle dell’sDPF, ha il compito di ridurre ulteriormente gli ossidi di azoto con un processo di catalizzazione. I gas di scarico così depurati raggiungono l’impianto di scarico solo al termine di questo percorso.
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