Di auto e di moto ne abbiamo provate tante, ma è la prima volta in assoluto che saliamo su di un kart.
Siamo pronti a partecipare ad una giornata di test sul circuito di Rieti, una occasione per assaporare una disciplina sportiva, quella dei Kart, ricca di adrenalina, una nave scuola di famosi piloti.
Il circuito di Rieti è lungo 1,140 chilometri ed è in grado di ospitare fino a 34 piloti; caratterizzato da curve impegnative e tecniche, è il luogo ideale per capire come vada dominato un Kart !
Saliamo a bordo di questo mini bolide completamente automatico, l’avviamento elettrico è a pulsante, il raffreddamento è a liquido e la potenza sprigionata da potente monocilindrico Rotax è di circa 27 cavalli raggiunti a regimi da paura, si parla dai 14.000 ai 16.000 giri al minuto !
I consigli che ci danno i piloti del Roma Caput Karting ( Team impegnato nel Campionato Endurance Nazionale ), sono preziosi, il kart va domato e per riuscire a staccare tempi interessanti occorre una guida estremamente pulita, la potenza non elevatissima obbliga una percorrenza in curva senza sbavature, perché la minima perdita di aderenza dei pneumatici costa decimi importanti.
Entriamo in pista, la giornata è particolarmente calda, tempo di completare un giro di riscaldamento e iniziamo a spingere . . .
Curvone a destra che va affrontato a pieno gas senza incertezza, ma questo lo capiremo quasi a fine test, leviamo il piede dal gas, impostiamo la prima curva ed ecco un brevissimo rettilineo, primo tornante a destra e poi di nuovo un rettilineo per affrontare un tornante a sinistra che porta nuovamente ad un rettilineo seguito da una chicane; qui occorre pennellare i cordoli per non perdere tempo e per arrivare diritti al punto di corda successivo per poi staccare, tagliare il tornante stretto, per percorrere nuovamente un altro tornante. Qui bisogna allargare la traiettoria per tagliare la curva nove e affondare il piede sull’acceleratore arrivando così a pieno gas sul rettilineo .
Giro dopo giro, curva dopo curva il ritmo aumenta, dal nostro debutto in pista sono quasi 3 i secondi tolti al cronometro, merito degli ottimi consigli degli amici in pista e di una tattica che ha privilegiato una graduale presa di coscienza del mezzo.
Pazzesco come il ripartitore di frenata, regolabile attraverso un controllo posto alla nostra sinistra, di fianco al sedile, possa variare notevolmente il comportamento del kart in fase di frenata.
Dal punto di vista della preparazione fisica, guidare un kart in pista richiede una preparazione fisica adeguata: bisogna sempre avere un controllo del mezzo totale, il che significa che ad ogni staccata pettorali e collo subiscono forti sollecitazioni così come in rettilineo il volante merita di esser saldamente impugnato perché non essendoci sospensioni, la minima asperità dell’asfalto viene immediatamente avvertita dal kart.
Ora attendiamo il 6 Settembre, giorno in cui parteciperemo ad una gara vera e propria, di sicuro ce la metteremo tutta come sempre , la voglia di imparare da questi piloti di kart che hanno una sensibilità nel domare le proprie belve è forte: il conto alla rovescia è già iniziato . . . . .
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