GP d'Austria: Rosberg batte Hamilton
Il primo è anche quello più scontato: la Mercedes non ha veri rivali per la lotta al titolo.
Ancora troppo forti le due Frecce d’Argento per farsi impensierire dalla concorrenza, Ferrari compresa, anche se appare l’unica squadra in grado di avvicinarle.
L’altro, proprio quando sembrava che Hamilton potesse con maggior determinazione mostrare il suo straordinario momento di forma, raggiungendo in qualifica la sua 45esima pole in carriera, arriva l’errore in partenza e poi all’uscita dai box che confermano il suo nervosismo mostrato nel corso di tutto il weekend.
A fine gara il secondo posto è certamente una battuta d’arresto. Ora il distacco con il compagno-rivale è di soli 10 punti e il campionato appare quanto mai aperto. Rosberg conferma di aver ritrovato competitività e che, se in giornata, può battere Hamilton. Nelle ultime quattro gare ha vinto tre volte contro una vittoria di Lewis.
Ferrari – Dopo due gare con la nuova power unit, in casa Ferrari non solo non sono riusciti ad attaccare la leadership della “Stella a Tre Punte” ma addirittura, dopo il Canada anche in Austria il team di Maranello non è riuscito a salire sul podio con almeno una monoposto, come ha fatto nelle precedenti 6 gare fino a Montecarlo. Ieri poi oltre all’errore dei piloti, – ricordiamo il testacoda di Raikkonen in Canada -, ci si è messo anche un guaio con il dado della posteriore destra di Vettel a complicare le cose e a fare perdere un podio sicuro.
Raikkonen – Per quel che riguarda l’incidente di Raikkonen con Alonso – per fortuna entrambi i piloti ne sono usciti illesi – bisogna giudicarlo così com’è. Di sicuro non bisogna crocifiggere il pilota finlandese, come stanno facendo in tanti, nè assolverlo ma giudicare il crash o come un incidente di gara, o come una eccessiva esuberanza del nuovo motore Ferrari che in accelerazione ha questi picchi di potenza che risultano fatali. La conferma in Ferrari dipende solo da lui – sono stati chiari sia Arrivabene che Marchionne – ma ci siamo pure stancati di continuare a leggere di attacchi stupidi: non è pilota da Ferrari, è un brocco, è bollito. Anche perchè gli stessi che oggi dicono così, qualche tempo addietro dicevano che Raikkonen e Alonso formavano in Ferrari la coppia più forte della F1 e sempre gli stessi, quando Raikkonen era in Lotus dicevano che era un fenomeno. Raikkonen è così, ha il suo carattere, bello o brutto che sia, e anche altalenante, se saprà concentrarsi e convincere il suo team rimarrà in rosso, altrimenti potrà pure lasciare la F1 e farsi sostituire da uno dei tanti papabili, Bottas, Hulkenberg, Vergne o Gutierrez. Noi che siamo italiani, sogniamo un conterraneo, come Raffaele Marciello o Antonio Fuoco. Ma siamo pronti a metterci il cuore in pace, il pallino è ancora nelle mani di Iceman e dei vertici del Cavallino.
Massa, Maldonado e il resto della truppa – In Austria si è rivisto un ottimo Felipe Massa che, approfittando del guaio ai box di Vettel (quarto), è riuscito con la sua esperienza a tener dietro il tedesco fino alla fine. Bene anche l’altra Williams, quinta con Bottas. Le vetture di Sir Frank Williams sembrano aver superato il periodo d’ombra, rinvigorite dalla ritrovata potenza del motore Mercedes. Bella la gara di Nico Hulkenberg (sesto), fresco vincitore della 24 ore di Le Mans che conquista un buon piazzamento in sesta posizione, dopo aver lottato tutta la gara con la sua Force India che appare in netto miglioramento, davanti a Maldonado (Settimo), autore di una gara con il coltello tra i denti che lo ha visto protagonista di tanti sorpassi e a cui va il premio per il sorpasso più bello di giornata, quello su Verstappen, fatto in staccata e grazie ad una serie infinita di controsterzi per cercare di tenere l’auto in pista. Stavolta la maldonadata è una manovra positiva e riequilibra un po’ le brutte prestazioni fatte nel corso della stagione. Ancora una volta dimostra grande talento il giovane Max Verstappen (Toro Rosso) che chiude a punti (ottavo posto) davanti all’altra Force India del messicano Sergio Perez (nono) e al punticino conquistato dalla Red Bull di Ricciardo che chiude la top ten. Il pilota australiano quest’anno appare in netta difficoltà con una monoposto mai performante e lontana parente di quella dello scorso anno che gli consentì di vincere tre gran premi.
Test collettivi e Mclaren – Domani tornano i test collettivi proprio a Zeltweg con i due giovani talenti italiani, Marciello con la Sauber e Fuoco con la Ferrari SF15-T. Mancherà la Manor Marussia, tranquilla di portare le novità direttamente a Silverstone. Sarà presente, invece, la Mclaren Honda che tra tutti i team è quello che ha maggior bisogno di provare, per cercare di uscire da questa difficile situazione che lo pone in fondo al gruppo. Con due campioni del mondo come Button e Alonso costretti a continui ritiri.
GP di Silverstone – Prossimo gran premio il 5 luglio a Silverstone. Dopo il successo di pubblico che ha riscosso il GP d’Austria, si torna su un altro circuito storico di cui la F1 ha bisogno. E proprio in queste ore si parla delle difficoltà per la conferma di Monza nel 2016 o del possibile ritorno o dell’alternanza con Imola. Altri tempi, altra era quando in Italia si disputavano due Gran Premi che vedevano da mesi il tutto esaurito in ogni ordine di posti. In fondo era un’altra F1, fatta da altri protagonisti.
Carlo Antonio Rallo
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