50 anni della MINI Cooper S
Al centro del Festival organizzato a Brands Hatch, troviamo l’ottava, nona e decima tappa della serie britannica MINI Challenge, nonché numerose gare dedicate alle Mini classiche e alle MINI attuali. Sviluppata mezzo secolo fa appositamente per le gare in pista, quella che allora era la più potente versione della Mini classica è diventata uno dei veicoli di maggiore successo nella storia delle gare automobilistiche. Il campione di Formula Uno Niki Lauda vinse le prime gare della montagna della sua carriera al volante di una Mini Cooper S e la piccola vettura britannica, negli anni Sessanta, passò da una vittoria all’altra sui circuiti europei. Ma fu sugli sterrati e sul ghiaccio che divenne una leggenda: la Mini Cooper S vinse la classifica assoluta nel Rally di Montecarlo tre volte: nel 1964, nel 1965 e nel 1967.
Tutto ciò fu merito della perfetta collaborazione tra il creatore della Mini Alec Issigonis e il progettista di auto sportive John Cooper. Dalla prima presentazione nel 1959, le dimensioni compatte della Mini, il suo peso contenuto, la nuova configurazione del motore, del cambio e della trasmissione, nonché la tecnologia innovativa delle sospensioni furono il risultato di una guida incredibilmente agile. John Cooper si rese conto ben presto che c’era del talento sportivo a cui attingere e fu per sua iniziativa che la versione denominata Mini Cooper fu lanciata sul mercato appena due anni dopo la presentazione della versione originale della piccola e rivoluzionaria vettura, con una potenza portata a 55 CV. A quest’aumento di potenza, Issigonis e Cooper risposero preparando insieme la fase successiva: la MINI Cooper S nacque due anni più tardi.
Seguendo un principio testato e collaudato delle gare automobilistiche, nel nuovo modello le camere di combustione del motore 4 cilindri furono ingrandite per conferire un ulteriore aumento di potenza. Con la corsa mantenuta costante, fu aumentato al massimo livello possibile l’alesaggio e rinforzato il fissaggio della testata. La cilindrata era di 1071 cc, poco inferiore al limite previsto per le gare della sua categoria. Il motore dimostrò anche una maggiore erogazione di potenza, raggiungendo il massimo di 70 CV a 6.200 giri/min. Allo stesso tempo, il sistema frenante della Mini Cooper S fu anch’esso ottimizzato per adeguarsi al potenziale sportivo della vettura: con dischi di maggiore diametro e un’unità servoassistita, fu pronto a gestire la maggiore potenza. Era arrivata l’ora di cercare le vittorie nelle gare.
Nella sua versione moderna, la MINI Cooper S continua dal punto in cui era rimasta la sua leggendaria antenata – sia come base per l’auto destinata al MINI Challenge, sia come simbolo del massimo divertimento di guida su strada. Il motore 4 cilindri turbo dell’attuale MINI Cooper S sviluppa 135 kW/184 CV con una cilindrata di 1,6 litri. L’erogazione spontanea della potenza e l’efficienza esemplare le hanno fatto guadagnare riconoscimenti in tutto il mondo: soltanto alcune settimane fa, il suo motore è stato dichiarato il migliore nella sua categoria di cilindrata per la terza volta consecutiva in occasione dell’International Engine of the Year Awards.
Al MINI Festival di Brands Hatch saranno rappresentate tutte le generazioni per gareggiare in una gara ad handicap e per trovare la più sportiva MINI Cooper S dei cinque decenni. Vi sarà anche una mostra di veicoli da corsa e da rally storici ed attuali, comprese la vincitrice del Rally di Montecarlo del 1964 e la MINI ALL4 Racing al volante della quale Stéphane Peterhansel ha vinto il Rally Dakar quest’anno.
- Fiat Grande Panda: anteprima della nuova city car - 14 Giugno 2024
- Alpine A290: la city car compatta, sportiva ed elettrica - 14 Giugno 2024
- Personalizzare la propria moto: l’arte del graphic kit - 13 Giugno 2024