Twittare o aggiornare lo stato di Facebook al volante ....
Il fenomeno si spiega in buona parte con la sempre più ampia diffusione, soprattutto fra i giovanissimi, dei cellulari di nuova generazione: alla classica chiamata o all’SMS, si aggiunge infatti la miriade di utilizzi legati alle applicazioni per smartphone, soprattutto quelle dedicate ai social networks.
Questi dati diffusi da Direct Line rispecchiano pienamente, purtroppo, il quadro tracciato dal centro britannico Transport Research Laboratory, che ha realizzato una ricerca proprio su un campione di giovani tra i 18 e i 25 anni. Lo studio, condotto grazie ad un simulatore di guida, ha misurato i tempi di reazione e le performance al volante mentre i soggetti aggiornano il proprio status o inviano un messaggio privato tramite un social network. I risultati della ricerca dimostrano che i tempi di reazione sono di media più lenti del 30% rispetto a chi guida in condizioni normali. Inoltre, chi utilizza il proprio cellulare con questa modalità passa dal 40% al 60% di tempo guardando in basso per scrivere o leggere i messaggi, contro il 10% di chi è completamente concentrato sulla guida.
Ma per comprendere appieno i rischi potenziali, Direct Line ha voluto indagare ancora più approfonditamente le abitudini di utilizzo dei telefoni in auto. E’ emerso così che il 24,5% degli intervistati digita sulla tastiera durante la guida, mentre solo il 39,5% aspetta di fermarsi a un semaforo prima di maneggiare il dispositivo. Solo il 27,2% del campione assume un comportamento corretto e rinuncia alla curiosità, aspettando di essere completamente fermo.
Grazie alla costante innovazione tecnologica, le funzioni offerte dai cellulari sono sempre in aumento e molte si rivelano di supporto ai viaggiatori, come nel caso dei navigatori satellitari scaricabili con una comoda App. Tuttavia si assiste di pari passo ad un notevole incremento dei motivi di distrazione alla guida: il 6,7% del campione intervistato da Direct Line dichiara di abbandonare lo sguardo sulla strada per leggere le email e addirittura il 5,6% si dà alla navigazione su internet mentre è alla guida della sua auto.
Anche gli ormai diffusissimi sistemi di riconoscimento vocale non ovviano del tutto al problema, trasmettendo invece in molti utilizzatori un’eccessiva confidenza che contribuisce ad abbassare il livello di attenzione al volante. Diminuiscono quindi in Italia coloro che parlano al cellulare mentre sono alla guida, ma aumenta il numero di chi usa il cellulare per messaggiare, controllare le email o semplicemente giocare durante il tragitto in auto.
A supporto di questo quadro, anche se gli italiani si dimostrano indisciplinati e dediti al multitasking alla guida, si riscontra una diminuzione del numero di contravvenzioni legate al mancato uso di vivavoce o cellulare. Nel confronto mese su mese dei dati della Polizia di Stato risulta infatti che le multe inflitte sono state 3023 nel gennaio 2011, per passare a 2910 nel gennaio 2012… fino ad arrivare a 2369 nello stesso mese del 2013.
“I pericoli legati all’uso del cellulare alla guida sono purtroppo ancora troppo sottovalutati dagli automobilisti italiani – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line – Con questa indagine Direct Line vuole mettere in luce i rischi che corrono le persone alla guida della propria auto: il falso senso di sicurezza che la nuova tecnologia mobile può trasmettere non è da sottovalutare e gli studi rivelano come il pericolo di cedere alle distrazioni mentre si è al volante è tutt’altro che superato. Spesso infatti crediamo che dare uno sguardo al display non comporti nessun rischio, ma purtroppo anche le semplici disattenzioni possono rivelarsi fatali. Le nuove tecnologie devo essere al servizio di chi guida e favorire la sicurezza, non bisogna però utilizzarle in momenti non appropriati e farsi distrarre da esse.”
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