Vettel trionfa, la Ferrari cade
Inevitabilmente qui a Sepang, la pioggia ha fatto la sua comparsa pochi minuti prima che le monoposto fossero obbligate a lasciare il riparo garantito dai propri box: Intermediate ed Extreme Rain le gomme che venivano quindi preparate, con la pioggia che si intensificava. Molta l’acqua presente in alcune zone della pista, con molte vetture che uscivano fuori strada nel raggiungere la griglia di partenza, simile a un Garden Party con tutte le squadre che avevano momentaneamente eretto tende per riparare le proprie monoposto. A quindici minuti dal via, la pioggia riduceva la sua intensità, lasciando spazio a una leggera pioggerellina, con gli strateghi delle squadre che si trovavano quindi ad affrontare il tradizionale enigma malese.
Così come tutti gli altri 20 piloti, Felipe e Fernando dedicavano di prendere il via con pneumatici intermedi. La migliore delle scelte possibili considerando la nube d’acqua alzata dalle monoposto nel loro giro di formazione. Allo spegnersi del semaforo rosso, Vettel manteneva la prima posizione dalla pole position, Fernando aveva la meglio su Felipe, con Webber che quasi riusciva a sopravanzare il pilota ferrarista, mentre Felipe scivolava in quinta posizione dietro alla Mercedes di Hamilton, davanti a Nico Rosberg.
I guai arrivavano al secondo giro: intensa la lotta di Fernando per sopravanzare Vettel, ma un contatto tra i due piloti si traduceva in un danno al musetto della F138 del pilota spagnolo. Al muretto l’idea era quella di lasciare in pista Fernando ancora per uno o due ulteriori giri: così facendo, al suo rientro ai box, si sarebbe cambiata l’ala anteriore oltre a montare gomme slick, scelta ormai imminente. Ma la parte danneggiata cedeva, con Alonso che si ritrovava nella ghiaia della via di fuga all’esterno della prima curva. Invano il cenno del pilota spagnolo ai commissari di pista di essere spinto. Nel frattempo, Button con la McLaren si era portato in quarta posizione davanti a Rosberg, con Felipe, che aveva avuto un primo giro difficoltoso, in sesta posizione. Prime tre posizioni occupate da Vettel, Webber e Hamilton, con Rosberg che si riportava in quarta posizione davanti a Button. Dopo quattro giri di gara, Felipe era a due secondi di distacco da Button.
Alla quinta tornata Vettel era il primo a rientrare ai box per montare gomme slick, seguito da Felipe, che ritornava in gara in ottava posizione. La pista sembrava molto bagnata nel primo settore. Al sesto passaggio, Sutil, Ricciardo, Raikkonen, Di Resta, Maldonado, Van De Garde, Bianchi, Bottas rientravano tutti in pit lane per passare alle slick. Al settimo giro era invece la volta di Webber, Hamilton, Button, Hulkenberg, Vergne, Perez, Pic. Hamilton cadeva nel classico errore di chi cambia squadra, fermandosi in un primo momento al box McLaren invece che in quello Mercedes! Con i piloti passati tutti a gomme slick, la classifica al nono giro vedeva Webber in testa davanti a Vettel, Hamilton, Rosberg, Button, Hulkenberg, con Felipe settimo a quattro secondi dal pilota tedesco della Sauber e con un ritardo di 22,6 secondi dal leader della corsa. Alle spalle del brasiliano, Perez, Grosjean e Raikkonen, completavano le prime dieci posizioni, tutti con gomme Medium a eccezione di Webber (Hard). In questa fase della gara, con una classifica che subiva leggeri cambiamenti, la battaglia più emozionante era quella che vedeva Raikkonen andare all’attacco della McLaren di Perez per la nona posizione.
La seconda tornata di pit stop si inaugurava al 19esimo passaggio con Webber e Ricciardo. Felipe era più vicino a Hulkenberg (Sauber), ma in ottava posizione Grosejan (Lotus) stava riducendo progressivamente il suo distacco sulla Ferrari. E infatti i due rientravano insieme ai box al 20esimo giro per un nuovo set di gomme – Hard per il pilota brasiliano – e riprendevano la via della corsa nelle stesse posizioni. Anche Di Resta rientrava ai box con la Force India nello stesso giro. Hamilton e Button, invece, effettuavano il loro pit stop entrambi al 21esimo passaggio, così come Hulkenberg e Raikkonen. Felipe era invece in battaglia per la settima posizione, dietro alla Force India di Sutil e davanti a Grosjean e Hulkenberg. Alla 22esima tornata, Vettel e Rosberg, rispettivamente in prima e seconda posizione, imboccavano la pit lane, seguiti da Perez al sesto posto. Prolungata la sosta di Sutil, con Felipe che era quindi sesto, a 9,2 secondi da Button. In testa alla corsa, invece, Webber era sotto attacco dal suo compagno di squadra, mentre le Mercedes di Hamilton e Rosberg, tra di loro in bagarre, erano ancora alle spalle delle Red Bull. Quinto, invece, Button, con un vantaggio di 8,9 secondi su Felipe.
Al 30 dei 56 giri di gara, Hamilton era il primo ad effettuare il terzo pit-stop, rientrando in corsia box dalla quarta posizione, seguito dal leader della corsa Webber e dal terzo classificato Rosberg. Ancora sesto Felipe, con Hamilton che precedeva il pilota brasiliano di cinque secondi. Vettel, primo, cambiava gli pneumatici al 32esimo passaggio, rientrando in pista in quarta posizione di pochi centimetri davanti a Rosberg. Al giro successivo era la volta di Felipe fermarsi ai box, mentre Button si trovava così temporaneamente in testa alla corsa. Con gomme nuove, però, Webber aveva la meglio sul pilota McLaren alla 34esima tornata, mentre Hulkenberg e Raikkonen uscivano dalla pit lane con le rispettive monoposto affiancate dopo aver entrambi effettuato il terzo pit-stop. Button rientrava quindi in pit-lane, ma era obbligato a fermare la sua McLaren in mezzo alla corsia box dopo il cambio gomme per una ruota mal fissata, con i suoi meccanici costretti a riportarlo a spinta nei propri box.
A 20 giri dal termine, Felipe Massa aveva recuperato fino a una “solitaria” quinta posizione, lontano dal quarto posto di Rosberg e con un vantaggio di circa 7 secondi su Grosjean. Mentre Vebber aveva 3,6 secondi di vantaggio su Hamilton, il pilota Mercedes sentiva sul collo il fiato di Vettel e Rosberg. Con il Campione del Mondo in carica che aveva la meglio su Hamilton al 38esimo giro, la Red Bull occupava le prime due posizioni in testa alla gara. L’inglese della Mercedes era il primo a fermarsi per il quarto pit-stop alla quarantunesima tornata, seguito in quella successiva da Vettel e Rosberg. Webber si fermava ai box al 43esimo giro, riuscendo a rientrare in pista per poco davanti al compagno di squadra, con le due Red Bull che si ritrovavano così a lottare ruota a ruota. Felipe, invece, era ancora autore di buoni tempi sul giro, con il distacco sulle Mercedes tra loro in battaglia che si attestava sui 6,5 secondi. Difficile da credere che Vettel e Webber siano compagni di squadra per come hanno combattuto senza risparmiarsi per la leadership della corsa, con il tedesco che alla fine si portava in testa alla 46esima tornata. Quarto e ultimo pit-stop per Felipe al 48esimo passaggio, con il brasiliano che scivolava in ottava posizione, giusto alle spalle del duello tra Perez-Raikkonen. Ma non passava molto prima che Felipe avesse la meglio sulla McLaren e sulla Lotus, riportandosi in sesta posizione. Con gomme più fresche, il ferrarista era decisamente veloce e, a due giri dalla conclusione, metteva a segno il suo ultimo sorpasso, avendo la meglio su Grosjean per la quinta posizione. In quarta posizione, tra il ferrarista e i primi tre sul podio, finiva invece Nico Rosberg.
Con questo risultato, dopo due gare la Scuderia Ferrari è terza nella classifica Costruttori, seppur a parità di punti con la seconda classifica Lotus, mentre è la Red Bull a essere adesso in testa. Felipe e Fernando sono invece rispettivamente in quinta e sesta posizione nel Campionato Piloti.
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