Renault ZOE segna l’inizio di una nuova era, quella della mobilità elettrica accessibile a tutti: un grande passo avanti per l’automobile e per Renault che, in 115 anni di storia, ha saputo innovare con la precisa volontà di democratizzare la tecnologia.
Emblema del piano strategico Renault “Drive The Change 2016” e fiore all’occhiello della gamma Renault ZOE esprime tutta l’eccellenza tecnologica elettrica di Renault in un design compatto e seducente, ad un prezzo accessibile. Dopo il reveal, in anteprima mondiale al Salone di Ginevra 2012, la commercializzazione di Renault ZOE è iniziata, in Francia, alla fine del 2012 e prevede un’ampia diffusione nella Rete di vendita francese a marzo 2013 e, nei mesi successivi, negli altri Paesi europei (in primavera in Italia).
IL DESIGN DI ZOE E LA SUA GENESI
Berlina compatta, progettata fin dall’inizio per essere esclusivamente elettrica, Renault ZOE è un’auto dalle linee fluide, essenziali e dinamiche. Il frontale, che integra la nuova Identità di Marca, si distingue per l’espressione complice e accattivante. L’aspetto azzurrato del logo, dei gruppi ottici anteriori e dei vetri blu ne rivela la natura elettrica, mentre l’abitacolo si ispira al concetto della purezza e diventa rilassante e zen, grazie a materiali morbidi al tatto.
L’avventura design inizia alla fine del 2008
Alla fine di gennaio 2008, al termine del Forum economico di Davos, Carlos Ghosn annuncia l’ambizione della Marca Renault di commercializzare una gamma di quattro veicoli elettrici, con un modello centrale, il progetto X10, una berlina compatta progettata per essere esclusivamente elettrica, destinata ad una commercializzazione di massa. Le équipe di “pre-progetto” ricevono quest’ardua missione confermandone la fattibilità tecnica ed economica il 16 dicembre 2008. È il punto di partenza per i designer che dovranno cimentarsi nel concorso di progettazione. Il brief, presentato il 21 gennaio 2009, indica un design “complice e rassicurante per un veicolo al 100% elettrico, innovativo e responsabile”.
ZOE, un’automobile diversa
All’inizio, le proposte creative esprimevano orientamenti molto radicali: per i designer, l’avvento della nuova “era elettrica” costituiva un’occasione ideale per reinventare l’automobile. Poi, pian piano, i lavori si sono orientati verso un approccio più razionale: tenuto conto della forte rottura rappresentata dal passaggio dal classico motore termico all’elettrico, ZOE non doveva destabilizzare i clienti con il design. Bisognava, quindi, realizzare un’auto diversa ma con linee e proporzioni coerenti con i codici formali dell’automobile, per facilitarne l’appropriazione.
«Per tradurre la relazione con l’ambiente, i designer hanno cercato l’ispirazione nell’energia della natura e degli elementi. L’espressione dell’auto non doveva essere statica ma in movimento, impregnata di una forza naturale e pulita. I pannelli d’ispirazione nei locali del design erano coperti d’immagini raffiguranti l’intensità di un cielo tempestoso o di un mare burrascoso, ma anche la purezza di un paesaggio invernale.».
Agneta Dahlgren-Hermine – Capo progetto Design ZOE.
Linee intrise di purezza ed emozione
Vincitore del concorso è il progetto di Jean Sémériva. La sua matita digitale è stata guidata da due concetti centrali: purezza ed emozione. La purezza si traduce in linee che sembrano scorrere lungo la carrozzeria e l’emozione in un aspetto agile e dinamico. Le forme compatte e scolpite, il passo lungo di 2.588 mm e la linea perimetrale rialzata, conferiscono al modello un look rassicurante e dinamico.
«Abbiamo voluto disegnare un’auto fatta di movimenti e per il movimento: là dove si ferma una linea ne comincia un’altra. Il design di ZOE è stato trattato come un insieme, come una goccia d’acqua priva di angoli o delimitazioni.»
Jean Sémériva, Designer esterni di Renault ZOE.
È elettrica e si vede
La sua appartenenza al mondo dell’elettrico è rivelata dall’aspetto azzurrato della losanga Renault e dei gruppi ottici anteriori, nonché dalla colorazione blu dei vetri su tutta la gamma. Dettaglio insolito per un’auto di serie, i gruppi ottici posteriori sono trasparenti, con linee concentriche blu, e diventano rossi soltanto in frenata e con l’accensione delle luci notturne. Tale effetto rende più uniforme la tinta della carrozzeria su tutto il veicolo.
Un’aria complice e accattivante
Al suo arrivo, nel 2009, Laurens Van Den Acker aggiunge un tocco fondamentale al progetto, inserendo nel frontale la nuova identità di Marca. ZOE adotta, così, sottili proiettori bi-alogeni e un logo ingrandito che spicca sul fondo nero della calandra. Il “sorriso” della grande presa d’aria, inquadrata da due fossette che accolgono le luci diurne, conferisce a ZOE un’espressione complice e accattivante.
Il 28 luglio 2009, nella grande sala del Technocentre a Guyancourt, Jean Sémériva presenta il suo lavoro allo staff direttivo che ne resta conquistato. Il designer firma la sua creazione con l’impronta del pollice, impressa a rilievo sulla maniglia esterna delle porte posteriori, occultate nel montante del lunotto.
I test clienti iniziano a marzo 2010. Il prototipo, presentato in tale occasione, somiglia come una goccia d’acqua al modello che sarà commercializzato alla fine del 2012. Le reazioni sono entusiastiche.
Un’atmosfera interna zen e rilassante
Il design interno di ZOE viene, invece, affidato a Dominique Marzolf che esprime, a sua volta, il tema della purezza nei suoi primi disegni. Le superfici della plancia sono scolpite in un blocco unico, con linee sobrie e tese. La fascia della plancia è disegnata nello stesso spirito e ricorda una pala eolica. Questo elemento inaugura un materiale inedito nel mondo dell’automobile, particolarmente morbido al tatto, ispirato al mondo dell’arredamento degli interni. L’atmosfera pura e rilassante è esaltata da una scelta di armonie chiare nell’abitacolo – versioni Life e Zen – e dall’alta tecnologia: la tecnicità di ZOE è suggerita dal touch screen 7’’ della console Renault R-Link, che sembra galleggiare davanti alla plancia e dallo schermo TFT (Thin Film Transitor) del cruscotto.
I sedili con poggiatesta integrati sono rivestiti, sulla versione ZEN, di un tessuto chiaro che ha ricevuto un trattamento antimacchia Teflon®, per facilitarne la pulitura. Il carattere zero emissioni di ZOE è ricordato dalla sigla Z.E. sul pomello della leva del cambio e sul poggiatesta del sedile conducente. Un pittogramma a forma di circuito stampato appare sul rivestimento del padiglione e sulla plancia.
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