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Ad Indianapolis Pedrosa sotto il record della pista

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Le condizioni non perfette della pista al mattino, ancora umida dopo la pioggia caduta nella notte, sono migliorate notevolmente al pomeriggio, consentendo ai piloti Repsol Honda di fare progressi nel lavoro di messa a punto delle loro RC213V. Dani è riuscito a sfruttare al meglio il secondo turno di prove girando 2.4 secondi più veloce della sessione del mattino e fermando il cronometro sul tempo di 1’39.783, sotto il record del circuito stabilito da Casey nel 2011 (1’39.807). Più veloce nelle prime libere, anche Casey ha migliorato il suo tempo di 1.3 secondi nel pomeriggio, ma un problema al posteriore della moto, che i tecnici stanno ancora analizzando, gli ha impedito di abbassare ulteriormente il suo crono di 1’40.623, che gli è valso il quinto posto della classifica del primo giorno.

Dani Pedrosa
“Al pomeriggio le condizioni della pista erano migliori e questo ci ha permesso di abbassare molto i tempi e di girare con le gomme dure, che hanno funzionato meglio delle morbide, provate al mattino. Come abbiamo visto oggi, i tempi continueranno ad abbassarsi durante il fine settimana, così dovremo continuare a lavorare sulla messa a punto della moto. Oggi abbiamo trovato una buona base, ma possiamo fare dei progressi in ogni area, a partire dalle sospensioni e l’elettronica. La scelta delle gomme sarà fondamentale perché fa molto caldo e gli pneumatici calano rapidamente”.

Casey Stoner
“Questa mattina abbiamo provato un paio di cose, ma la pista era molto scivolosa così non abbiamo potuto lavorare come avremmo voluto. Nel pomeriggio sapevamo già quale direzione seguire, ma purtroppo siamo stati rallentati da alcuni inconvenienti alla moto. Abbiamo avuto un problema di elettronica durante un’uscita e poi uno strano feeling al posteriore a fine turno, forse dovuto ad una pietra che ha colpito la catena, o qualcos’altro. Non siamo riusciti ad identificare subito il problema, così sono uscito con la seconda moto, con la quale ho effettuato solo pochi giri. È stato un turno un po’ deludente, ma sappiamo quale lavoro dobbiamo svolgere domani”.

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