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La 24h della Panamera a Nardò supera la notte

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Mentre le tenebre lasciano il posto all’alba, si comincia a fare più chiaro lo scenario della prima edizione della “Panamera Diesel, 24 Hours Challenge, Economy Run”. La vettura “Blu” dei giornalisti diretta dal team leader Marco Scafati (La Repubblica) ha provato ad allungare il passo per preparare il rush finale nell’anello di velocità della pista prove del Technical Center di Nardò, ma la “Gialla” che ha in Enrico De Vita (Automoto.it) il team manager non si è arresa, facendo affidamento sul ritorno di temperature più calde rispetto alla notte per cercare un ribaltamento del risultato.
È interessante rilevare che le Panamera Diesel hanno marciato nella notte come orologi, assecondate dagli equipaggi che non hanno mai perso la concentrazione per perseguire gli obiettivi tattici che si erano date: la squadra “Blu” ha copiato la strategia dei piloti professionisti della Porsche Sport Driving School cercando la massima percorrenza specie nei tratti concessi alla velocità massima di 150 km/h, mentre il team “Giallo” ha mantenuto fede alla sua filosofia di gara che era quella di attestarsi ad un passo decisamente più lento, dettato dai calcoli e dalle proiezioni di De Vita che ha avuto la capacità di coagulare con autorevolezza intorno a sé gli altri cinque colleghi.
Solo Aldo Tagliaferro (Gazzetta di Parma) ha cercato di dare una scossa al gruppo, invertendo un piano ben calibrato che ha trovato in Roberto Mazzanti (QN Nazionale), Sergio Pastore (Megamodo), Giorgio Ursicino (Gruppo Caltagirone) e Marco Gentili (Motorcult – Sky Sport) dei metronomi con una scansione dei tempi rigorosamente programmata.
Nella notte è cresciuta l’umidità: anche se il cielo era stellato e la luna splendente, la variazione climatica ha fatto saltare per un paio di turni le tabelle degli strateghi. Chi aveva pensato di concedersi una dormita nei motorhome, ha rinunciato al sonno per monitorare in tempo reale l’andamento dei singoli team.
Con la luce del mattino prende vita anche la macchia mediterranea, la rigogliosa natura che avvolge l’anello di Nardò. Il rispetto dell’ecologia è una delle parole d’ordine che caratterizzano l’attività di Porsche: sulla Panamera Diesel il sofisticato sistema di scarico garantisce l’assoluto rispetto dei limiti attuali della norma EU 5.
Una parte degli incombusti viene reintrodotta in camera di combustione attraverso il sistema di ricircolo dei gas di scarico. I gas inerti che si ottengono in questa fase, comportano un abbassamento della temperatura di combustione e nel contempo, delle emissioni d’azoto. A valle del turbocompressore, i gas di scarico attraversano il catalizzatore, il filtro antiparticolato Diesel (DPF) e, infine, la marmitta. Lo stato di riempimento del filtro antiparticolato viene calcolato in base a due modelli di calcolo preprogrammati in centralina elettronica. Il primo viene definito in base al profilo di guida del conducente e sulla scorta dei segnali relativi alle temperature dei gas di scarico e della sonda Lambda. Il secondo, invece, corrisponde alla resistenza all’avanzamento dei flussi del DPF. Si tratta di modalità che assicurano una sensibile riduzione delle emissioni, ma non privano il gusto della guida sportiva.

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