La sicurezza stradale secondo BMW Motorrad Italia
I sette video sono stati realizzati presso la struttura ASC di Vairano di Vidigulfo (PV) – dove ha sede la Scuola Federale ASC della Federazione Motociclistica Italiana – e prendono spunto dagli esercizi proposti agli allievi dei corsi di guida sicura. I video hanno l’obiettivo di raccontare, in pochi minuti, i rudimenti fondamentali di un corretto utilizzo della moto.
I video si compongono di una parte didattica in cui l’istruttore racconta come l’esercizio serva a migliorare la padronanza ed il controllo del veicolo, contestualizzandolo in funzione della condizione del traffico o di pericolo che viene affrontata durante l‘utilizzo quotidiano del veicolo in strada e una seconda parte dinamica con le immagini dell’esercizio.
Nella seconda parte del video l’istruttore mostrerà il corretto esercizio attraverso più passaggi ripetuti.
La terza ed ultima parte è dedicata agli allievi che si sono cimentati nell’esercizio. Sarà dunque molto facile ed utile confrontare l’esecuzione dell’esercizio da parte dell’allievo con quello dell’istruttore per evidenziare le differenze e le eventuali criticità.
Tuttavia l’esperienza alla guida non è ovviamente sostituibile con la fruizione di un video. Quest’ultimo è uno strumento di semplice utilizzo e di immediata diffusione per mettere in contatto i più giovani, e non solo, con i principi cardine della sicurezza stradale.
I video verranno diffusi con cadenza quindicinale da metà giugno sino alla fine di settembre.
I sette video – contenuti
1 – Triangolo
È un esercizio studiato per chi inizia ad andare in moto. Consiste in un percorso a forma di triangolo realizzato con birilli posti ai vertici dei tre lati a una decina di metri.
Il raggio di svolta può essere modificato pian piano per rendere più difficile l’esercizio. Da ripetere più volte in entrambi i sensi di marcia.
Viene effettuato in prima marcia e aiuta a prendere confidenza con l’utilizzo combinato di frizione, acceleratore e freni. Consente di prendere confidenza con la moto – la gestione del suo peso – nel caso l’allievo sia privo di esperienza.
Criticità: coordinamento nell’azionamento della frizione e dell’acceleratore. Gestione del veicolo quando è fermo, in partenza, nelle manovre a bassa velocità e frenando fino a fermarsi controllando che il veicolo non cada.
2- Ellisse
L’esercizio, destinato ai principianti, consiste in un percorso a forma di ellisse da ripetere più volte. La particolarità è che l’ellisse presenta un andamento irregolare con due curve strette (che si aprono in uscita) e due curve ampie che alla fine obbligano a chiudere la traiettoria. Il percorso è ovviamente tracciato grazie all’utilizzo di birilli.
Tale percorso viene effettuato in prima e seconda marcia e serve, anch’esso, a prendere confidenza con la moto, gli spostamenti del corpo sul mezzo e l’uso corretto della tecnica dello “sguardo”. Nel traffico cittadino a basse velocità, così come in ambito extraurbano a velocità più elevate, è fondamentale riuscire a guardare il più lontano possibile, in modo da prevenire situazioni di pericolo oltre che per mantenere la traiettoria corretta.
L’esercizio, infatti, obbliga a variare la linea impostata, gestendo cambi di direzione e anticipando la corretta traiettoria, grazie allo sguardo spostato sempre più avanti possibile.
Criticità: spostamenti del corpo gestione delle corrette traiettorie. Gestione del veicolo nelle manovre a bassa velocità. Variazioni di assetto e tendenza del veicolo a cadere all’interno della curva.
3 – Stili di guida
In base al contesto in cui si guida, alle condizioni del traffico, dell’asfalto e del carico è consigliabile l’utilizzo di stili di guida diversi. In questo video sono mostrati i differenti stili di guida e la conseguente relazione con gli angoli di piega della moto in curva. Visualizzazione della relativa traiettoria corretta.
I 3 stili di guida:
1) Press: il corpo rimane verticale e si inclina la motocicletta verso l’interno della curva. A parità di velocità si inclina di più.
2) Laying: il corpo rimane in asse con la moto. Adatto per una condotta turistica o in coppia.
3) Spiegel: si sposta il corpo e la testa verso l’interno della curva, limitando di conseguenza gli angoli di piega per una guida più sicura.
Criticità: posizione di guida, stile, sguardo, traiettoria, sensibilità in sella.
4 – Frenata di emergenza
La frenata di emergenza con ABS su fondo bagnato aiuta a comprendere appieno le potenzialità del sistema frenante per aiutare il motociclista a ridurre gli spazi di arresto al minimo in situazione di pericolo con fondo a scarsa aderenza. La frenata viene effettuata con e senza l’ABS in modo che possa essere valutato in modo corretto il suo funzionamento e il vantaggio che ne deriva.
Importante: nel video l’istruttore dimostra agli allievi la frenata di emergenza con la motocicletta con e senza ABS. Quest’ultimo al fine di evidenziare gli scompensi di assetto derivanti dal bloccaggio delle ruote ed i rischi connessi.
La frenata effettuata con l’ABS inserito risulta più efficace, oltre che più sicura, grazie alla mancanza di variazioni repentine dell’assetto a seguito del bloccaggio di una o entrambe le ruote.
Durante la frenata è necessario tirare la frizione per evitare spinte residue del motore o un involontario aumento della velocità che potrebbe essere conseguenza di una rotazione involontaria dell’acceleratore.
Attenzione al corretto uso delle braccia con estensione iniziale nella prima fase della frenata per poi riportarle in posizione piegata per compensare il trasferimento di carico e per un maggior controllo del veicolo. Stringere le gambe al serbatoio per avere maggior stabilità e controllo del veicolo. Lo sguardo va rivolto sempre lontano, mai alla ruota anteriore. La posizione di guida deve essere corretta ed i piedi in posizione metatarsica (in punta).
Criticità: sguardo, piedi, posizione di guida, frizione, velocità.
5 – Evitamento ostacolo
L’esercizio di evitamento ostacolo simula situazioni tipiche cittadine in cui, da un lato della strada o da un incrocio a raso, “spunta il muso” di una auto che vuole immettersi nel flusso della circolazione. In quel caso, lo spazio per frenare non è sufficiente: l’unica operazione possibile è evitare l’ostacolo e rientrare immediatamente dopo nella propria corsia di marcia.
In un rettilineo viene simulato un percorso con un ostacolo da evitare; l’ostacolo è identificato da una fila di birilli trasversali. Tale ostacolo è da evitare in quanto lo spazio disponibile non è sufficiente per una frenata e la collisione è inevitabile! L’esercizio si conclude con il rientro in un’area prestabilita dopo aver evitato l’ostacolo.
L’esercizio viene effettuato ad una velocità compresa fra i 40 e i 60 km/h, velocità medie in città ed in ambito extraurbano. Lo sguardo è rivolto sempre in avanti per monitorare cosa succede oltre che per cercare un’eventuale via di fuga. È fondamentale la posizione in sella per il corretto utilizzo delle leve disponibili: il manubrio e le pedane della moto.
Il manubrio viene spinto dal lato verso cui si intende passare per evitare l’ostacolo. Immediatamente dopo aver superato l’ostacolo, lo spostamento della moto – dal rettilineo ideale – deve essere compensato con una pressione uguale e contraria. Tutto ciò per riportare – idealmente – la moto all’interno della propria corsia di marcia.
Criticità: posizione dei piedi, sguardo, utilizzo della frizione, posizione del corpo, velocità compresa tra i 40 km/h ed i 60km/h affinché si possa sfruttare l’effetto giroscopico.
6 – Slalom
Lo slalom viene effettuato su un percorso predisposto con birilli posizionati a distanza diversa, in base al tipo di esercizio e all’obiettivo che si vuole raggiungere. Uno slalom lento, con i birilli molto vicini, e uno veloce, con maggiore spazio tra i birilli, aiuta – rispettivamente – a prendere dimestichezza con la moto alle basse e alle alte andature.
Nel primo caso si gestisce il movimento della moto con l’acceleratore, la frizione e il freno posteriore, mentre con velocità di percorrenza maggiori, il movimento della moto in piega è assicurato dall’effetto giroscopico – che si manifesta superati i 40 km/h – consentendo di mantenere la moto in equilibrio, inclinandola attraverso lo spostamento del peso sulle leve disponibili: manubrio e pedane.
L’esercizio raccoglie parte delle esperienze degli altri esercizi. Si parte con lo slalom lento in prima marcia, utilizzando la frizione ed il solo freno posteriore. Posizione di guida “Press”, sguardo rivolto in avanti almeno a 1 o 2 birilli successivi. Piedi in posizione tarsica (centrale). Il manubrio, considerando la bassa velocità, va “tirato” dalla parte in cui si vuole sterzare.
L’esercizio prosegue con un altro slalom più veloce da eseguire in seconda/terza marcia. La posizione di guida è ”Laying”. Piedi in posizione metatarsica (in punta). La guida diventa dinamica e pertanto va adeguata la pressione su manubrio e pedivella interni alla curva .
Criticità: posizione piedi, posizione di guida, sguardo. Non va usato il freno anteriore nello slalom lento.
7 – Guida in pista
È fondamentale che il percorso di apprendimento preveda una parte di guida vera e propria. In un corso di guida questa parte è affrontata in pista, non tanto per la velocità che si può raggiungere, quanto per la sicurezza dovuta alla mancanza di traffico, alle vie di fuga e alla possibilità di vedere bene la strada e il percorso per scegliere le migliori traiettorie in termini di sicurezza.
La guida è un mix di vari elementi: la posizione di guida, lo sguardo verso il punto più lontano, il corretto utilizzo dei comandi, lo spostamento dei pesi ed il loro bilanciamento unitamente all’esperienza nella scelta della traiettoria e all’utilizzo dei freni o al dosaggio dell’acceleratore.
Nella guida su un tracciato si ritrovano tutti questi elementi. Ottimizzandoli, al fine di affinare la tecnica di guida, si impara a controllare al meglio la propria motocicletta, divertendosi in tutta sicurezza.
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