Headbanger Hollister: possenti emozioni!
Quando ricevo l’email dell’ufficio stampa Headbanger per provare la nuova gamma 2012 vengo colto di sorpresa: io che amo le moto da pista, da cross, le naked estreme e prestazionali, le supersportive, sono lontano anni luce da quella “categoria” di motociclisti che amano le moto particolari, quelle “chiassose”, pesanti e poco emozionanti. Si, per chi non lo avesse capito, non ho un’anima custom, nè tantomeno sono un chopperista;mi piacciono le moto a 360° ma proprio tutte…o quasi.
Bene, ancora una volta, a 35 anni suonati, mi rendo conto che nella vita c’è sempre un attimo, un momento dove ti devi mettere in discussione per capire se stai andando nella giusta direzione o se devi rimetterti in gioco!
Headbanger è un “mondo nuovo”, un universo che rappresenta, seppur percorrendo il filone Harley Davidson, uno stile di vita fatto di chilometri, di sostanza e di unicità.
Sono moto che seppur dotate di una loro personalità, di una loro tecnica che le contraddistingue, sono anime!
Uniche, bizzarre, controcorrenti, gli aggettivi si sprecano ma sono limitativi nel rappresentare questo progetto tutto italiano che affonda le sue radici nella passione sfegatata per le moto reali!
Headbanger nasce dalla creatività di Luciano Andreoli e dalla lucidità di Giorgio Sandi!
Luciano è uno che di passione ne macina sin da piccolo, e lo si nota si dalle sue prime battute, quando durante la conferenza stampa a Franciacorta, luogo di presentazione della nuova gamma Headbanger 2012, è secco: “poche parole, andiamo a provare le moto”!
Tenace, carico di personalità, votato spiccatamente alla passione per tutto ciò che ha senso, Luciano è uno degli artefici di questo progetto tutto nuovo e soprattutto italiano. Progetta moto nate per entusiasmare, non ama gli ingegneri, non ama i meccanici, lui afferma che un conto è costruire le moto ed un conto è ripararle: devo dire che dopo aver provato le sue creature, non posso che dargli ragione!
Giorgio è un manager di quelli che a primo impatto non immagineresti mai che vada in giro su una Headbanger ed invece, ulteriore sorpresa di questo evento, parlandoci ti accorgi che è un purista delle motociclette, un motociclista che ama l’odore della benzina e che ha posseduto, nonostante il suo lungo girovagare per il mondo, diverse moto italiane e giapponesi.
E’ giunto il momento di capire di cosa sono fatte queste Headbangr: esco dall’albergo, brevissimo briefing sul percorso che faremo e si parte!
La mia attenzione ricade su una Hollister, nero opaca, spartana quanto seducente, pesante quanto attraente, sarà Lei la regina della mia giornata, colei che mi riporterà a ricredermi su questo mondo!
Salgo in moto e subito ho difficoltà con le pedane, io che sono abituato ai comandi tradizionali, mi trovo ora a dover guidare con le gambe pressocchè distese e con il corpo arretrato.
Giro di chiave, pulsante di avviamento e il bicilindrico inizia a far sentire la sua invadente presenza: ogni colpo di gas corrisponde ad un baccano pazzesco, sembra avere sotto il sedere un tuono. Metto la prima, lascio la frizione ed accelero, dopo una decina di metri capisco che la coppia è possente, meglio passare alle marce alte e godermi la spinta poderosa di questo motore. La Headbanger và guidata lasciandoti portare dalla sua personalità; inutile cercare posizioni di guida insolite, Lei comanda, tu devi solo lasciarti portare ed osservare il paesaggio.
Metro dopo metro, chilometro dopo chilometro prendo mano con una moto che mai avrei pensato potesse piacermi: questa Headbanger Hollister incarna il vero gusto del motociclista che, ignaro delle mode del momento, ama macinare i chilomentri, potendo contare su di un mezzo onesto, leale, sincero ed instancabile!
Dopo una sessantina di chilometri non sono per nulla affaticato, piego discretamente e mi godo l’ebbrezza del vento: che Luciano sia il nuovo mago del terzo millennio?
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