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Il diario di Alonso - Si parte dall'Australia

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Sono arrivato ieri sera a Melbourne. E’ il viaggio più lungo dell’anno e il primo obiettivo è quello di adattarsi al più presto al fuso orario diverso: sono ben dieci le ore di differenza fra Oviedo e qui! Mi fa sempre piacere venire in questa città. L’atmosfera è molto particolare, c’è un senso di rilassatezza e di leggerezza che non si vede così frequentemente nel resto del mondo: gli Australiani sembrano possedere una ricetta particolare per vivere bene. Anche loro avranno i loro problemi, non c’è dubbio: è difficile per noi giudicare sulla base di un’esperienza che dura soltanto dieci giorni l’anno però questa è l’impressione che mi danno. Non vedo l’ora di iniziare questo primo fine settimana di gara. Quest’anno ho avuto ancora meno tempo a disposizione per guidare la vettura, visto che i test precampionato sono stati ulteriormente accorciati: sei giorni non sono certo sufficienti per soddisfare la mia voglia di guidare! L’ho detto diverse volte in passato: il nostro è l’unico sport dove è vietato allenarsi. Mica si chiede a Nadal di provare una nuova racchetta solo per sei giorni o a un calciatore di allenarsi sei volte prima della Coppa del Mondo!
Ci piacerebbe fare più prove ma non a discapito delle gare perché non c’è nulla di meglio della competizione. Infatti, dopo tanti chilometri passati a provare e riprovare, finalmente si comincia a risentirne l’odore. Mi manca l’emozione della qualifica, l’eccitazione di essere sulla griglia di partenza in attesa dello spegnimento dei semafori, l’adrenalina di tuffarsi nella prima curva, insomma tutto quello che rende la Formula 1 uno sport eccezionale.

E’ sempre difficile trarre delle conclusioni nei test. Ognuno lavora seguendo il proprio programma e non si possono fare confronti reali. Sicuramente dobbiamo migliorare ancora molto, lavorare sulla conoscenza della F2012, adattare il più possibile lo stile di guida ad una macchina che, con il carico aerodinamico perso sul retrotreno e le nuove gomme Pirelli, è un po’ più difficile da guidare. Sappiamo in che direzione dobbiamo sviluppare la monoposto, questo è importante. Certo, ci sarà da stringere i denti in queste prime gare ma prima dobbiamo vedere dove siamo esattamente come competitività e poi dare il massimo per portare a casa più punti possibile in questa fase iniziale del campionato.
So che i tifosi si aspettano sempre di sentirci dire che siamo in grado di raggiungere questo o quel risultato ma la verità è che non possiamo dire con certezza dove siamo: aspettiamo sabato pomeriggio alle sei, dopo le qualifiche, e ancora di più, la fine di questo primo ciclo di gare extraeuropee. Dobbiamo rimanere freddi e calmi e fare un passo dopo l’altro, a cominciare dalla gara di Melbourne, dove avremo una prima idea. Una volta capito dove siamo allora potremo darci degli obiettivi più definiti.
Quello che è certo è che con la voglia di vincere che caratterizza ognuno di noi in Ferrari e con la storia che abbiamo alle spalle sentiamo la responsabilità di fare bene: per noi, per i nostri tifosi e per i nostri partner e questo è il desiderio di tutti. Dobbiamo lavorare tutti insieme per raggiungere questo obiettivo.

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