Triumph Speed Triple T301 – PC6
Un aumento della velocità su una moto porta ad un aumento dell’effetto giroscopico sulle ruote e quindi di stabilità, un aumento della velocità su un aereo porta ad un’aumento di portanza sulle ali, ed è ciò che permette di volare ad un aereo.
La base di partenza è una Triumph Speed Triple T301 del 1995 su cui verrà mantenuto unicamente il motore da 885cc. Certamente il lavoro più laborioso è stato nella parte posteriore della moto, dove alloggia uno scarico in una posizione un pò curiosa.
La moto nasce con un monoammortizzatore centrale nel forcellone il quale è stato smontato insieme a tutti i suoi leveraggi e supporti, questo ha permesso il passaggio dei collettori per salire sin verso la fine della coda.
È stato ricreato totalmente il telaio posteriore, questo permette il fissaggio di 2 monoammortizzatori laterali in stile Modern Classic come l’animo della moto richiede.
Il codino posteriore è di derivazione Thruxton Cup in cui alloggia un corto silenziatore in titanio e carbonio, l’utilizzo di questi materiali è stato importante per evitare un surriscaldamento eccessivo.
Il gruppo anteriore appartiene ad una Triumph Speed Triple 1050, son state realizzate delle basi di sterzo apposite per consentire il montaggio, non è un elemento classico per questa tipologia di moto, ma volutamente abbiamo spinto per un avantreno performante e massiccio, queste forcelle a steli rovesciati, pinze radiali, e dischi wave danno un elemento Racing che si sposa bene con la moto.
Son stati sostituiti i cerchi in lega a 3 razze originali con questi a raggi proveniente da una Ducati Paul Smart, si potevano omettere tante cose, ma non i cerchi a Raggi.
La parte inferiore del serbatoio è stata ritoccata con dei fazzoletti di lamiera saldati, la sostituzione di tutti gli elementi intorno ad esso non permetteva una piacevole visione del serbatoio “appoggiato per caso”.
Mezzi Manubri, strumentazione minimalista, frizione idraulica, e pompa freno posteriore a manubrio è ciò che si può notare salendo in sella a questo mezzo, una moto molto caricata sull’anteriore, non poteva che esser cosi per rimanere in stile cafè.
La grafica della moto riprende i colori di questo splendido mezzo dell’aviazione generale, Pilatus Turbo Porter PC6, un’aereo ora impiegato alla Body Fly University (BFU) di Reggio Emilia, un mezzo che consente alla “gente dell’aria”di sentire tutta la velocità sul proprio corpo nonché elemento e animo principale di questa motocicletta.
Italian Factory Bike vuole e deve ringraziare le persone che hanno contribuito e reso possibile questo progetto.
In ordine puramente casuale si ringrazia:
– Tedak Racing
– DM Meccanica
– FG Gubellini
– Top Gun Fly School
– Body Fly University
– Aeroporto di Reggio Emlia
– Iotti Cristian
– Mazza Gabriele
– Comune di Correggio
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